Ricorso contro l’eliminazione delle piante in Cittadella: udienza il 10 settembre
26 Agosto 2024 18:16
La protesta salva-alberi in piazza Cittadella potrebbe rallentare il cantiere per la realizzazione del parcheggio interrato. La sezione locale e quella nazionale di Legambiente e undici residenti della zona hanno presentato un ricorso al tribunale di Piacenza per chiedere di bloccare l’abbattimento delle piante – circa 15 esemplari tra cedri e tigli – che è previsto per lasciare spazio alla nuova infrastruttura, un progetto – lo ricordiamo – atteso e discusso da oltre dodici anni, dal valore di circa 14,7 milioni di euro, a fronte di un accordo di project financing tra il Comune e il concessionario privato Gps – Piacenza Parcheggi.
L’udienza di discussione davanti alla giudice Mariachiara Vanini è fissata il prossimo 10 settembre. Il ricorso è stato predisposto dagli avvocati Umberto Fantigrossi, Valeria Fantigrossi e Claudio Tagliaferri nei confronti di Gps – Piacenza Parcheggi. “Il decreto di convocazione dell’udienza – fa sapere l’avvocato Fantigrossi – indica implicitamente che bisognerebbe confrontarsi a bocce ferme, perciò evitando l’abbattimento delle piante prima di quella data”. Va detto, comunque, che il concessionario dovrebbe procedere a predisporre il perimetro del cantiere entro il 29 agosto, vale a dire 30 giorni dalla consegna ufficiale dell’area da parte del Comune. In piazza Cittadella, infatti, l’amministrazione ha già posizionato i cartelli per le modifiche viabilistiche in vigore da oggi (26 agosto): in teoria, stando all’annuncio di Palazzo Mercanti, le attività tecniche preliminari avrebbero dovuto prendere il via stamattina, ma così non è stato.
In una nota ufficiale, Legambiente spiega: “Considerata la mancata considerazione di ogni altra osservazione, parere, segnalazione, esposto in merito all’inattualità del progetto del parcheggio interrato, anche tenuto conto delle alternative disponibili, abbiamo deciso di presentare un ricorso al tribunale di Piacenza, teso a rappresentare l’inconciliabilità del progetto con il diritto alla salute e all’ambiente e sostanzialmente di inibire il taglio delle piante ritenute monumentali. Sono molte le motivazioni riportate nel testo del ricorso che partono dalla constatazione che l’opera, a seguito del taglio delle piante e della lastricatura della piazza con pietre, arrecherebbe ulteriore peggioramento alla pessima qualità dell’aria di Piacenza ma anche un dannoso incremento delle temperature, andando in direzione contraria a quanto i chiari orientamenti europei e i dispositivi dei piani nazionale, regionale e comunale dispongono per attuare misure di adattamento ai cambiamenti climatici”.
“Il ricorso – prosegue Legambiente – ha caratteri decisamente innovativi perché fa riferimento a recenti espressioni della corte costituzionale a favore del diritto all’ambiente e alla salute dei cittadini. Il giudice ha esaminato già nella giornata odierna il ricorso presentato domenica e ritenuto di dover instaurare il contraddittorio, fissando l’udienza di trattazione al 10 settembre. Naturalmente fino a quella data è da escludere un’azione di forza di Piacenza Parcheggi che non darebbe spazio alla decisione che il giudice si è riservato all’esito di quell’udienza”.
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