Disco verde in consiglio al nuovo Polisportivo, minoranze astenute
17 Settembre 2024 09:03
Alla fine di voti contrari non ce ne sono stati. Ieri in consiglio comunale il progetto di riqualificazione del Polisportivo Franzanti è passato con il consenso della maggioranza, l’astensione dei Liberali e la non partecipazione al voto di ApP e di ciò che rimaneva del centrodestra, ossia la civica Barbieri-Liberi, dal momento che Lega e FdI hanno abbandonato anzitempo l’aula.
Un esito difficile da prevedere visto il fuoco di sbarramento alzato dall’opposizione per gran parte della discussione. Una polemica con al centro i tempi ritenuti troppo stretti con cui il progetto presentato a metà luglio dalla Glaukos di Verona è stato portato all’esame consiliare. È in particolare la seduta di commissione di giovedì scorso, due giorni dopo il disco verde della giunta e con solo un’ora di durata prefissata a fronte di 259 pagine di documentazione, ad avere provocato la reazione della minoranza che in quell’occasione aveva votato contro: “L’ennesimo sgarbo istituzionale di questa amministrazione”, ha affondato ieri il colpo Nicola Domeneghetti (FdI); “Non ci mettete nelle condizioni di potere decidere, ma di votare a scatola chiusa”, si è associata la civica con Patrizia Barbieri, Barbara Mazza e Massimo Trespidi; “Gestione vergognosa della commissione”, ha rincarato la dose Luca Zandonella (Lega); “Tutto fatto di fretta e in modo poco chiaro”, secondo Sara Soresi (FdI); “In maniera troppo veloce e con superficialità”, ha fatto eco Filiberto Putzu (Liberali); “Che urgenza c’era?”, ha incalzato ApP per voce di Luigi Rabuffi e Stefano Cugini che ha accusato la giunta di “democratura, cioè di nascondere, “dietro un formale rispetto della democrazia, un sostanziale autoritarismo”.
Il progetto
Una riqualificazione complessiva dell’impianto incentrata sulla copertura, rimovibile, della piscina olimpionica da 50 metri, l’attivazione di una serie di servizi aggiuntivi e polifunzionali, potenziando la dotazione sia sportiva (campi da padel, palestre) sia di natura sociale con la realizzazione di un asilo nido e di ambulatori medici. Un costo complessivo di 24,6 milioni (Iva inclusa), con architettura finanziaria basata sul Partenariato pubblico privato (Ppp): il Comune si fa carico di una quota pari al 49% dell’onere, quantificata dunque in 12,1 milioni, il resto spetta all’operatore privato a cui la struttura viene data in gestione trentennale. Questo il progetto di riqualificazione di Glaukos di Verona che ha dato il “la” alla elaborata procedura di Ppp finalizzata al perseguimento di un obiettivo – il potenziamento di spazi acqua insufficienti rispetto al fabbisogno – accarezzato da tempo.
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