Prevenire il tumore al seno: in arrivo visite gratuite per le poliziotte tra i 20 e i 60 anni

24 Settembre 2024 12:18

Poliziotte “ambasciatrici” di prevenzione. È partito anche da Piacenza, stamattina (24 settembre), il progetto “Care for caring”, che punta a diffondere la cultura della salute tra le forze dell’ordine. In primo piano, infatti, c’è il tumore al seno, il più diffuso tra le donne a livello mondiale. 

“Negli ultimi dieci anni, l’incidenza dei casi è cresciuta, soprattutto tra le donne oltre i 50 anni, anche grazie al diffondersi di campagne di screening e a una diagnosi più precoce e precisa” hanno ricordato i promotori riuniti nell’aula magna della scuola allievi agenti di viale Malta. 

In concreto, si prevede la realizzazione di visite senologiche gratuite alle agenti delle questure di Milano, Brescia, Bologna e Piacenza e colloqui di counseling negli uffici sanitari provinciali della polizia a cura di medici specialisti, in collaborazione con la società Ladies First. Le attuali fasce di popolazione sottoposte a mammografia sono quelle tra i 45 e i 49 anni (una volta all’anno) e tra i 50 e i 74 anni (ogni due anni), attraverso l’offerta della mammografia gratuita da parte delle Regioni. Il progetto vuole dare l’opportunità anche alle donne non ricomprese in questa fascia. In caso di necessità di approfondimento, verranno indirizzate agli ospedali del territorio.

La campagna di sensibilizzazione, dunque, si rivolge a un pubblico di circa 1.500 donne in forza alla polizia di Stato tra i 20 e i 60 anni di età. “Il carcinoma mammario rappresenta ancora una delle principali sfide oncologiche, ma grazie ai progressi scientifici e alla sensibilizzazione della popolazione, la prognosi è migliorata notevolmente. L’informazione e la prevenzione, attraverso uno stile di vita sano e un monitoraggio costante, rimangono la chiave per ridurre l’impatto di questa patologia”.

A Piacenza vengono eseguite 36mila mammografie all’anno, di cui 429 tumori diagnosticati. “Una donna su otto è colpita, con un aumento del 3 per cento. Va ricordato che una diagnosi precoce – ha sottolineato Stefania Calza, responsabile del Centro salute donna – comporta un’esperienza clinica meno sofferta”. Tutti d’accordo, dal questore Ivo Morelli alla direttrice generale dell’Ausl Paola Bardasi, sulla “necessità di abbassare l’età dello screening mammografico”, un provvedimento che spetta al ministero della Salute.

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