“Quanto vale un giornale e la sua terra”: l’editoriale di Pietro Visconti

30 Settembre 2024 16:13

L’EDITORIALE DI PIETRO VISCONTI

Parliamo di noi. Di questo giornale che da ormai 142 anni racconta Piacenza, e del senso che ha oggi, terzo decennio del terzo millennio, stampare notizie su carta mentre la mareggiata digitale sembra sommergere storie plurisecolari.

Non cadremo in un’inutile nostalgia. Ammissibile semmai il lecito affetto per un tempo in cui l’orologio delle informazioni era più consono ai ritmi biologici, o almeno così ci sembrava: una razione al giorno saziava i neuroni e permetteva un assorbimento graduale dei fatti nuovi.

Non è più così, e serenamente andiamo a capo. L’offerta di informazione h24 ha creato consumatori h24. Non sappiamo ancora bene se nel sovraccarico prevale l’arricchimento, il sapere tutto subito, oppure un caos che annebbia il reale e ne deforma le proporzioni con i suoi fronzoli.

Ma una cosa tengo a dire oggi, per convinzione nativa e esperienza sul campo: dentro questo sistema di piattaforme multiple il giornale nato sfruttando il genio di Gutenberg, quel breviario laico che il filosofo Hegel nel 1820 eleggeva a preghiera mattutina dell’uomo moderno, continua a rappresentare uno strumento di democrazia e cittadinanza.

“Libertà” appartiene alla vecchia guardia di questo mestiere civile e ne sente l’orgoglio e la responsabilità. Parlo per me e per la redazione che ho guidato per sei anni. E non mi lascerò sfuggire l’occasione di una dichiarazione d’amore alla Parola Scritta che dà informazioni, fa comunicare le persone e condividere conoscenza, racconta storie, esprime idee, aiuta a capire e formarsi opinioni (e cambiarle).

Nello scrivere qui oggi l’ultimo articolo da direttore avverto un tranquillo tumulto di sensazioni. L’affetto per questa casa di via Benedettine 68 batte tutto il resto. C’era la composizione a piombo quando sono entrato alcuni decenni fa e ora la vecchia tipografia è un museo che dà riverberi di leggenda (e molti ce lo invidiano).

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