CRV – 80° anniversario eccidio Villamarzana: presentati video e podcast sul processo
03 Ottobre 2024 15:16
Per l’80° anniversario dell’eccidio di Villamarzana, avvenuto il 15 ottobre 1944, un gruppo di avvocati polesani, guidati da Lorenzo Pavanello, con la regìa Ferdinando De Laurentis, ha messo in scena il processo che si celebrò a Rovigo tra novembre e dicembre 1945 e che individuò – uno dei pochi casi in Italia – autori e responsabili della rappresaglia fascista che costò la vita a 42 civili innocenti, compresi 5 ragazzi. La rappresentazione teatrale del processo, andata in scena al teatro Ballarin di Lendinara ad aprile, è diventata un video e un podcast, grazie al contributo di 3 Lions club della provincia di Rovigo, dell’amministrazione comunale di Villamarzana, al patrocinio della Regione Veneto e della Provincia di Rovigo. “Il Polesine non vuole e non può dimenticare quell’eccidio efferato, che ha sfregiato per sempre la memoria della nostra provincia – ha dichiarato Laura Cestari, consigliera regionale polesana della Lega-Liga veneta, commemorando in Consiglio le vittime e presentando pubblicamente i due prodotti multimediali – Ottant’anni fa a Villamarzana si consumò un massacro senza precedenti: 11 persone furono trucidate dai nazifascisti durante un rastrellamento e 42 nella rappresaglia immediatamente successiva. Oggi le commemoriamo tutte nella casa dei veneti, nella speranza che eventi del genere non si ripetano più”. Presenti il sindaco di Villamarzana Daniele Menon, l’assessore regionale alla Cultura Cristiano Corazzari, Silvia Lezziero per i Lions Club Badia Polesine Adige Po, Santa Maria Maddalena Alto Polesine e For Pets Rovigo, Ferdinando De Laurentis regista e fondatore del Centro Operativo di Cinema e Televisione e Lorenzo Pavanello, avvocato e sceneggiatore, nella sala stampa di palazzo Ferro Fini sono state proiettate alcune sequenze del video del processo, che documenta con rigore dinamica, responsabili e autori della fucilazione collettiva avvenuta davanti alla casetta del barbiere di Villamarzana, oggi monumento alla memoria e centro di documentazione sulla Resistenza.
“Di stragi e rappresaglie come queste ne sono accadute molte in Italia tra il 1943 e il 1945 – ha aggiunto l’avvocato Pavanello – ma a Villamarzana, a distanza di pochi mesi dalla fine della guerra, si svolse un processo immediato che accertò i fatti in maniera irreprensibile. Dalle carte processuali emerge chiaramente la responsabilità dei fascisti italiani di quell’eccidio. Far conoscere quel processo rappresenta un’operazione necessaria di autocoscienza, che il Paese deve fare”.
“La Grande Storia non ha mai trascurato il Polesine, neppure nei suoi risvolti più tragici -commenta Cestari- Nel caso di Villamarzana, fanno scalpore non soltanto i numeri del massacro ma le sue modalità: furono messi a morte anche degli innocenti che nulla avevano avuto a che fare con la precedente azione partigiana da cui scaturì la rappresaglia. Ma la vendetta della Guardia Nazionale Repubblicana, autori della strage, non ebbe riguardo per nessuno. Neppure dei ragazzi adolescenti o delle donne, che, anche se risparmiati dalla fucilazione, vennero picchiati e torturati. Lo spettacolo teatrale costruito sulle carte processuali dell’epoca lo fa presente in maniera molto efficace”.
“Domenica 13 ottobre Villamarzana commemorerà la ricorrenza dell’80° anniversario nel luogo dell’eccidio – conclude Cestari – Le istituzioni e le associazioni culturali del territorio si sono impegnate per tenere viva la memoria tra la gente, soprattutto a beneficio delle giovani generazioni. E per il Consiglio regionale è un onore e un dovere dare il proprio supporto contro l’oblio. Ci auguriamo che questo progetto di divulgazione multimediale possa avere il patrocinio della Presidenza della Repubblica e che entri nei programmi didattici delle scuole di tutta Italia, per il suo valore storico-documentale e a testimonianza del grande contributo di sangue dato dal Polesine contro la violenza fascista. La ricostruzione del processo per l’eccidio di Villamarzana sta a ricordarci che la democrazia e la sicurezza non sono piovute dal cielo e non sono un elemento acquisito. Al contrario, sono qualcosa da difendere e aver cura ogni giorno”.
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