Gemellaggio tra scuole venete e istriane per valorizzare il patrimonio culturale della Serenissima
08 Ottobre 2024 14:44
Oggi, a palazzo Ferro Fini, alla presenza del Vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, Francesca Zottis, è stato sottoscritto l’atto di gemellaggio tra scuole venete e istriane, con la partecipazione di enti e organizzazioni che sostengono il progetto educativo culturale transfrontaliero Italia- Croazia “Scuole di Venezia, Rovigno e Pola creators per il patrimonio culturale della Serenissima”, realizzato con il contributo della L.R. n. 39/2019 e ispirato dall’Intesa Europa Adriatica Nordest, sottoscritta il 18 ottobre 2023 al Teatro La Fenice di Venezia.
Al termine della cerimonia è stato consegnato l’attestato di merito alla studentessa Jedelle Dulat Aila, vincitrice del concorso per il logo del progetto.
“Il logo vuole simboleggiare l’unione tra le città di Venezia, Rovigno e Pola”, ha spiegato la vincitrice.
Alcuni studenti italiani e istriani hanno indossato i costumi storici di Venezia, Rovigno e Pola in uso ai tempi della Serenissima.
Con la sottoscrizione dell’atto di gemellaggio viene assunto l’impegno di promuovere la Serenissima, intesa come Patrimonio Culturale, valorizzando gli elementi storici che hanno generato prosperità tra le due sponde dell’Adriatico, coinvolgendo studenti e docenti affinché le nuove generazioni possano realizzare attività europee finalizzate allo sviluppo sostenibile, secondo gli orientamenti degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU. Il gemellaggio impegna i sottoscrittori anche a promuovere l’Europa e i valori di libertà, democrazia, pace e uguaglianza sociale, rispetto dei diritti umani e tutela delle minoranze linguistiche, condividendo obiettivi di benessere e prosperità per la collettività, in particolare sui temi della sostenibilità, dell’arte, della gastronomia, del commercio, dell’architettura, dell’etnologia, della musica e della produzione. Viene altresì favorita l’applicazione concreta dei dettami della Convenzione di Faro, ratificata da Croazia e Italia, riconoscendo che il diritto all’eredità culturale è inerente al diritto di partecipare alla vita culturale, così come definito dalla dichiarazione universale dei diritti umani, al fine di rivitalizzare la società, rafforzare la democrazia e promuovere la coesistenza europea per una migliore qualità della vita. L’obiettivo del gemellaggio è anche promuovere un dialogo interculturale tra Italia e Croazia, facendo tesoro della lezione storica rappresentata dai passati conflitti, per sviluppare il potenziale sociale ed economico in una società pacifica che possa offrire ai giovani nuove opportunità di crescita.
Il documento, sottoscritto da Engim Veneto (Ente Capofila) – Istituto Tecnico Marinelli Fonte di Venezia – dalla Scuola Media Superiore Italiana di Rovigno, dalla Scuola Media Superiore Italiana Dante Alighieri di Pola, da SFP CIF Engim Venezia, da SFP Turazza Engim Treviso e da SFP Patronato Leone XIII Engim Vicenza, sarà la base per l’elaborazione della ‘Carta Europea per il Patrimonio Culturale della Serenissima dal Veneto all’Istria, in Dalmazia, Quarnaro e Venezia Giulia’, che sarà presentata e sottoscritta nel meeting in programma a Fiume/Rijeka nella primavera 2025.
Il Vicepresidente del Consiglio regionale, Francesca Zottis, ha portato i saluti istituzionali, anche a nome del Presidente Ciambetti, e ha sottolineato “l’esempio unico di questo gemellaggio che sancisce un’alleanza tra la storia e il futuro, sotto il segno della pace. Il Patrimonio Culturale della Serenissima è un ponte tra le due sponde dell’Adriatico, per guardare al passato progettando assieme il futuro. Oggi lanciamo alle giovani generazioni un messaggio di pace, che potrà essere costruita grazie alla riscoperta delle comuni radici”.
Jessica Acquavita, Vicepresidente della Regione Istriana, ha dato risalto a “tre concetti per noi fondamentali: collaborazione, amicizia e patrimonio. Il progetto vuole consolidare proprio questi valori in cui noi crediamo fortemente da diversi anni: stiamo portando avanti una proficua collaborazione tra Veneto e Istria, tramite iniziative che hanno come punto di riferimento la legge ‘Beggiato’, la n. 15 del 7 aprile 1994 per la valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta nell’Istria e nella Dalmazia. Vogliamo rafforzare l’amicizia tra queste due nostre realtà, promuovendo quel patrimonio storico e culturale che ci accumuna e che fa parte dell’identità veneta e istriana. Una identità e un patrimonio che le nuove generazioni sono chiamate a tutelare”.
In rappresentanza di Engim Veneto è intervenuta Federica Zonta, che ha riassunto le finalità del “progetto educativo culturale transfrontaliero che unisce le scuole di Venezia, Treviso, Vicenza, Rovigno e Pola in nome del comune patrimonio culturale della Serenissima. Un progetto che all’inizio era nato per ampliare l’offerta formativa, che di seguito ha assunto l’obiettivo di costruire nuovi ponti e legami di amicizia tra realtà che sembrano distanti tra loro ma che sono accumunate dalle stesse radici che, anche grazie a questa iniziativa, possiamo riscoprire”.
Marin Corva dell’Unione Italiana ha evidenziato come “Italia e Croazia sono contaminate, ovviamente in senso positivo, dalla cultura della Serenissima che non solo ci avvicina ma che sentiamo nostra a tutti gli effetti e che ci lega assieme”.
Hanno portato i saluti istituzionali i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Venezia, Pola e Rovigno, che hanno rimarcato il significato profondo di un gemellaggio che lancia un ponte tra le realtà venete e istriane attraverso la promozione del patrimonio culturale comune, di cui i giovani possono essere valenti ambasciatori.
In particolare, Bruno Cergnul, Vicesindaco di Pola, ha manifestato la volontà di “creare nella nostra città un clima favorevole che possa consentire a chiunque di esprimersi liberamente nella lingua italiana e nel nostro amato dialetto istroveneto”.
Hanno preso la parola anche i rappresentanti delle comunità italiane di Rovigno e Pola, che hanno sottolineato l’importanza di valorizzare l’identità veneta anche attraverso la tutela della nostra lingua madre, ovvero l’istroveneto.
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