Con Amazon a Nashville per scoprire le novità su robot e intelligenza artificiale
13 Ottobre 2024 06:00
Testi, foto e video a cura dell’inviata a Nashville Nicoletta Marenghi
Il futuro passa da Nashville. Il colosso mondiale dell’e-commerce Amazon ha dato appuntamento nella capitale del Tennessee a 111 giornalisti provenienti da ogni parte del mondo, sei dei quali dall’Italia, per presentare le principali innovazioni che rivoluzioneranno diversi settori, dal commercio elettronico alla logistica.
L’evento “Delivering the Future” è un evento annuale pensato per i media, in cui Amazon fornisce un’anticipazione delle tecnologie che verranno implementate su scala mondiale” – spiega Christian Bolognesi, Public relations manager Italia. L’appuntamento è giunto alla sua terza edizione; le prime due sono andate in scena a Boston e a Seattle. Da quest’anno, è iniziata anche la declinazione europea, ospitata nell’aprile scorso dall’Innovation Lab di Amazon a Vercelli.
Le sette novità Sette le novità annunciate a Mt Juliet (30 minuti da Nashville), sede del centro di distribuzione MQY1. Gli obiettivi delle innovazioni riguardano il miglioramento del lavoro, dell’esperienza d’acquisto e la sostenibilità. La prima novità è il lancio del centro di distribuzione di nuova generazione con robotica e intelligenza artificiale, a Shreveport in Louisiana, dove è operativo anche Sequoia, un sistema di inventario all’avanguardia che, coordinando il lavoro di migliaia di robot, rende più veloce immagazzinare e prelevare merci. Lavoro semplificato anche per i corrieri grazie al nuovo sistema di illuminazione dei pacchi alimentato dall’intelligenza artificiale. La tecnologia Vapr (vision assisted package retrieval) proietta luci verdi e rosse sui pacchi ad ogni fermata eliminando la necessità per i conducenti di smistarli manualmente. L’intelligenza artificiale migliorerà anche l’esperienza d’acquisto per i clienti attraverso una nuova guida sull’applicazione di Amazon, una sorta di personal shopper che aiuterà a scegliere il prodotto più adatto alle proprie esigenze anche in base ai precedenti acquisti. Previste anche nuove modalità per ordinare generi alimentari dove sono presenti i negozi “fresh”. Un’altra innovazione presentata va nella direzione della sostenibilità ambientale e consiste nella rimozione di tutti i cuscini d’aria in plastica dagli imballaggi di consegna. Nell’ambito del fondo per il clima (climate pladge fund) avviato da Amazon nel 2020 sono stati annunciati tre nuovi investimenti in startup per contribuire a raggiungere l’obiettivo di emissioni di carbonio pari a zero entro il 2040. L’ultima novità riguarda l’incremento dei servizi di consegna nello stesso giorno delle farmacie Amazon (presenti negli Stati Uniti).
Il convegno Il ritmo della convention è stato incalzante, i manager hanno presentato la loro esperienza in Amazon e le innovazioni del loro settore rispettando perfettamente i tempi (15 minuti ciascuno). “Considerando la trasformazione dell’intelligenza artificiale che stiamo attraversando, l’ampiezza dell’innovazione tra i nostri team non è mai stata così ampia,” ha affermato Doug Herrington, direttore generale dei negozi Amazon nel mondo.
“La tecnologia trasforma il lavoro”
Intervista a Stefano La Rovere, direttore internazionale robotica Amazon
Da bambino sognava di fare l’inventore, oggi Stefano La Rovere ha 41 anni ed è il direttore internazionale della robotica di Amazon. Un “sogno americano” partito dall’Abruzzo con la laurea in Ingegneria meccanica, poi lo stage, i primi lavori all’estero, e infine, l’approdo nel colosso mondiale dell’e commerce, sette anni fa. All’evento “Delivering the future” a Nashville in Tennessee, La Rovere ha raccontato la sua esperienza ai giornalisti italiani. “Quando iniziai in Amazon ero da solo, la prima persona del gruppo di robotica e meccatronica in un Europa, presi uno spazio a Vercelli per testare nuove tecnologie e ora quell’angolino è diventato un edificio intero che ospita uno dei centri di robotica di Amazon insieme a Seattle e Boston – ha spiegato La Rovere -. È bello vedere che si può partire dal piccolo ed espandere un’idea in tutto il mondo. Nonostante la grande dimensione raggiunta, l’azienda mantiene una mentalità da start-up: ‘se vuoi realizzare qualcosa, rimboccati le maniche e fallo’.
I cardini dell’innovazione “Quando parliamo di innovazione, ci sono tre elementi fondamentali: non sviluppiamo tecnologia per il gusto di farlo – spiega l’ingegnere – ma per risolvere problemi pratici. Questo può riguardare il miglioramento delle condizioni di lavoro per i dipendenti, il miglioramento del servizio ai clienti e la creazione di soluzioni più sostenibili per il pianeta”.
Robotica e occupazione “Questo mito che la tecnologia toglie lavoro va sfatato – commenta La Rovere -. La tecnologia trasforma il mondo del lavoro: i robot svolgono compiti ripetitivi e faticosi, come spostare pesi su lunghe distanze. I nostri operatori possono quindi dedicarsi a compiti più sofisticati e creativi, acquisendo nuove competenze. Negli ultimi dieci anni in Europa, oltre 50.000 posti sono stati migliorati grazie alla tecnologia, e sono circa 700 le nuove categorie di lavoro create a tutti i livelli. Il mio stesso lavoro, sette anni fa, non esisteva, e ora siamo centinaia in tutto il mondo.
Tecnologie made in Italy Essere integrati con il tessuto locale per noi è importante. Ho realizzato due progetti di cui sono particolarmente orgoglioso, sviluppati a Vercelli con partner italiani come Clevertech di Reggio Emilia e l’abruzzese Fameccanica, che operano nel settore dei beni di largo consumo. Abbiamo utilizzato le loro capacità tecniche per sviluppare una macchina che gestisce ceste di plastica pesanti e sistemi ad alta velocità per la logistica.
Le fasi di sviluppo delle innovazioni Alcune delle innovazioni sono già applicate nei magazzini Amazon in Italia, altre sono ancora in fase di test. Ad esempio, stiamo testando un macchinario che crea buste su misura, riducendo sprechi e imballaggi. Alcuni robot stanno ancora attraversando le fasi di sviluppo (cinque fasi dall’esplorazione al prototipo, fino all’implementazione globale).
Investimenti in ricerca e sviluppo e formazione In Europa, negli ultimi cinque anni, abbiamo investito 700 milioni di dollari in ricerca e sviluppo, sviluppando circa mille nuove macchine. È fondamentale essere integrati con il tessuto locale, e stiamo creando un fondo da un miliardo di dollari per investire in piccole aziende e startup. Quando sviluppiamo tecnologia forniamo anche formazione. A Vercelli abbiamo un centro per insegnare ai lavoratori a utilizzare i macchinari. Offriamo anche corsi internazionali nel settore della robotica e dell’intelligenza artificiale”.
Robotica e intelligenza artificiale, lo studio del Mit
“Per i lavoratori impatto positivo”
Il 60% dei dipendenti Amazon che lavora con la robotica e l’intelligenza artificiale prevede impatti positivi sulla produttività, la soddisfazione lavorativa e la sicurezza. È quanto rivela uno studio del Mit, il Massachusetts institute of technology, una delle più importanti università di ricerca del mondo.
Lo studio – Lo studio indipendente, presentato all’evento “Delivering the future”, è stato realizzato su novemila lavoratori in nove Paesi (Italia compresa) e fornisce uno sguardo approfondito su come i lavoratori si sentono riguardo l’intelligenza artificiale, l’automazione sul luogo di lavoro e sull’impatto che esse hanno sulle mansioni quotidiane. I risultati sono stati presentati da Ben Armstrong, direttore esecutivo dell’Industrial performance center del Mit: “La posizione dei lavoratori sulle nuove tecnologie dipende dal tipo di lavoro che svolgono, dal rapporto che hanno con il loro datore di lavoro e da ciò che li motiva nella loro attività. I lavoratori con mansioni che richiedono di risolvere problemi complessi, quelli che si sentono valorizzati dai propri datori di lavoro e quelli motivati a progredire nella propria carriera sono tutti più inclini a vedere le nuove tecnologie come vantaggiose”.
Tye Brady, chief technologist per la robotica di Amazon – “Una delle scoperte salienti dello studio è che i lavoratori che hanno esperienza pratica con la robotica sono generalmente più positivi sull’impatto dell’automazione. Questa intuizione sottolinea che le preoccupazioni sull’automazione spesso derivano dall’ignoto e, man mano che i lavoratori acquisiscono familiarità con questi nuovi strumenti, ne vedono i benefici”.
I risultati chiave – Nella nota del Mit relativa ai risultati chiave si legge: “Le percezioni sull’automazione sono generalmente positive nei vari paesi, sebbene gli americani siano i più pessimisti. L’atteggiamento pessimista nei confronti delle nuove tecnologie negli Stati Uniti è sorprendente, considerando le storiche attitudini ottimiste verso l’innovazione tra le aziende statunitensi. Nei paesi con forti reti di sicurezza sociale, come Francia, Germania, Italia e Spagna, l’impatto percepito dell’automazione su salari e sicurezza del lavoro è stato molto positivo”.
La formazione – “Dal 2020 – sottolinea Tie Brady – abbiamo investito oltre 1,2 miliardi di dollari per formare oltre 300.000 dipendenti, fornendo loro le competenze necessarie per lavori con occasioni di crescita. Questo include la formazione in robotica, ingegneria e altri ruoli tecnici che sono sempre più richiesti man mano che le nostre attività evolvono”. Attraverso il progetto “AI Ready”, Amazon investe in formazione gratuita sulle competenze relative all’intelligenza artificiale per due milioni di persone in tutto il mondo entro il 2025.
La collaborazione tra Amazon e il Mit si rafforza – Il prossimo anno verrà lanciato un programma di borse di studio in cui i ricercatori post-dottorato del Mit lavoreranno direttamente con i team della robotica di Amazon.
Robot in azione nel centro di distribuzione di Nashville
Visita al magazzino MQY1
Proteus trasporta un pesante carrello carico di pacchi ma se ti incontra sul suo percorso si ferma e poi riparte cambiando direzione per evitarti. Proteus è uno dei robot operativi al centri di distribuzione MQY1 di Nashville, una mulettista automatico che lavora in sinergia con Cardinal, il braccio robotico bianco che carica i cestelli con i pacchi già confezionati.
Il fascino della tecnologia in azione è stato mostrato alle delegazioni di giornalisti arrivate da tutto il mondo a Nashville per l’evento “Delivering the future” organizzato da Amazon.
Ma andiamo con ordine e torniamo all’esterno del magazzino. Innanzitutto, per rendere omaggio alla città della musica, la porta di accesso presenta una chitarra dipinta e la sigla identificativa della struttura è incisa su un plettro. Una volta all’interno, assolte le prime misure di sicurezza, come indossare calzari antinfortunistici e pettorina catarifrangente, si parte per il tour.
Nel primo corridoio una scritta luminosa ricorda che la sicurezza è una priorità “Safety firts”. Sul lato opposto troviamo i banchetti legati alle varie iniziative solidali alle quali aderisce la multinazionale nella zona in cui opera.
Il primo macchinario che vediamo in azione ha l’obiettivo della sostenibilità attraverso la riduzione degli sprechi. L’operaio inserisce il prodotto all’interno di un sistema con sensori che “prende le misure” e il macchinario crea un imballaggio di carta delle dimensioni corrette. Negli Stati Uniti sono presenti 120 impianti di questo tipo che hanno consentito di risparmiare più di 130 milioni di buste di plastica quest’anno.
Mentre i nastri viaggiano ad alta velocità trasportando cestelli grigi, saliamo al piano superiore dove possiamo vedere in azione vari robot, tra i quali Robin, il primo braccio robotico utilizzato per smistare i pacchi. Utilizzando tecnologie avanzate come la visione artificiale e algoritmi di intelligenza artificiale, Robin è in grado di afferrare pacchi dai nastri trasportatori e posizionarli su unità di azionamento robotizzate, facilitando il loro spostamento. La sua implementazione aiuta a velocizzare il processo di smistamento, riducendo il carico di lavoro degli operatori umani e migliorando l’efficienza complessiva.
Al centro di distribuzione c’è anche Sparrow è progettato per identificare, prelevare e spostare pacchi da un contenitore all’altro. Nella tappa successiva incontriamo Cardinal, introdotto a Nashville nel 2022, in grado di sollevare pacchi fino a 22.5 chili per posizionarli nei carrelli, seguendo la stessa logica di posizionamento come i pezzi di un Tetris.
Cardinal è un braccio robotico che utilizza intelligenza artificiale avanzata e computer vision per selezionare rapidamente un singolo pacco, attraverso una rampa, sollevarlo con un sistema di presa pneumatico, leggere l’etichetta e posizionarlo con precisione nel carrello appropriato prima di essere portato a un camion nell’area di carico. Il centro di distribuzione di Nashville rappresenta un esempio all’avanguardia di come la tecnologia robotica sta rivoluzionando il settore della logistica.
Lo youtuber da un milione di follower
Nella delegazione italiana anche la web star Andrea Galeazzi
Da architetto con la passione per la tecnologia, a youtuber con l’hobby dell’architettura: Andrea Galeazzi, milanese classe 1973, è un volto noto nel mondo del tech. Il suo canale Youtube, aperto nel dicembre 2015 vanta oltre un milione e trecentomila iscritti che salgono a due milioni se si considerano anche il blog e gli altri mezzi con i quali interagisce. Impostazione, sfondo, tono della voce: i suoi video sono molto diretti ed efficaci, raccontano punti di forza e debolezza di prodotti tecnologici e ne evidenziano le particolarità. In tanti, prima di scegliere un’auto, un cellulare o un elettrodomestico gli chiedono informazioni e ascoltano i suoi consigli. Spesso sono gli utenti a chiedergli di provare i device.
Cento viaggi all’anno – Amazon lo ha invitato a seguire l’evento “Delivering the future” a Nashville insieme ad altri cinque giornalisti italiani. In aereo i passeggeri lo scrutano pensando “Ma io quello lo conosco” altri esclamano: “Ti seguo da anni!”. Sono circa 100 i viaggi di lavoro ogni anno legati ad inviti da parte di multinazionali o aziende per assistere a lanci di nuovi prodotti, presentazioni ed eventi. “Da sempre la tecnologia mi affascina e ora lavoro anche 16 ore al giorno, ma sono molto contento di quello che faccio – Amo fare i video e montarli e questo mi consente di lavorare da casa stando vicino alla famiglia”.
Come ha iniziato la carriera – Dopo la laurea e l’abilitazione in architettura ha iniziato a collaborare nel 2005 con Telefonino.net, per il quale testa i nuovi prodotti, nel 2013 passa a HDblog.it, sito della piattaforma HDnetwork, dove rimane fino al novembre del 2015. Ha collaborato a far nascere HDmotori.it, costola automotive di HDnetwork, dal maggio 2012 fino al dicembre 2015. Grazie all’esperienza maturata fino al 2003 alla guida dei kart (si contano due campionati Rotax 125 e alcune gare 100 nazionali), da gennaio 2016 testa con Luca Bordoni tutti i nuovi modelli di autovetture su automoto.it. Il primo dicembre 2015 apre il proprio blog omonimo, sul quale cura tutti gli aspetti della sua vita (soprattutto tecnologia e food) e il rapporto con i fan.
Come si arriva ad avere due milioni di follower? “Bisogna parlare di cose interessanti in modo interessante – spiega lo youtuber -. Io sono visto più come un recensore che come divulgatore, provo i prodotti e propongo recensioni esperienziali, ovvero racconto come si comporta il prodotto in un contesto reale”. La tecnologia che lo affascina di più in questo momento è quella dell’aspirapolvere e robot lavapavimento. Mentre lo intervistiamo arriva il messaggio di un follower che ne ha acquistato uno da regalare alla moglie. Al momento, secondo l’esperto, il punto di riferimento per la tecnologia è l’Oriente, la Cina in particolare.
Consigli ai giovani youtuber Ai ragazzi che da grande sognano di fare gli youtuber consiglia di avere un’idea chiara di cosa vogliono raccontare e come farlo. “Per avere successo in questo settore occorre parlare di ciò che si conosce bene o ciò che appassiona a tal punto da farci considerare una voce autorevole in quel campo. A chi vuole intraprendere questa strada consiglio di provarci ma di conservare un piano b”. Come youtuber, Galeazzi ha avuto modo di conoscere da vicino molti Paesi del mondo ma il posto in cui vorrebbe vivere resta l’Italia. “Abbiamo tutto, non ci manca nulla” il commento finale.
NASHVILLE, LA CAPITALE AMERICANA DELLA MUSICA
Taylor Swift convinse la famiglia a trasferirsi dalla Pennsylvania al Tennessee
Sono le dieci del mattino, in giro c’è poca gente ma nei locali di Broadway Street, la via più famosa di Nashville, la musica suona. Non una playlist, è musica dal vivo. In un pub ad ascoltare una cantante c’è solo una persona che però sta guardando il cellulare.
“Anche Taylor Swift ha iniziato così” dicono. Nashville, capitale del Tennessee, a circa due ore di volo da New York è nota come “Music city”, la capitale americana della musica, il country in particolare, con tutte le sue declinazioni. Taylor Swift, la popstar più influente del mondo, da bambina convinse la famiglia a trasferirsi nel cuore del Tennessee dalla Pennsylvania.
Per gli appassionati di musica, Nashville è una tappa imperdibile. È possibile visitare il museo di Jhonny Cash, il Country music hall of fame, uno dei più grandi musei al mondo di musica popolare, il Grand Ole Opry, leggendario locale di musica country che iniziò come trasmissione radiofonica nel 1925 e da allora è diventato un pilastro della cultura musicale statunitense. E ancora il Museo nazionale di musica afroamericana inaugurato nel 2021 e dedicato alla celebrazione e alla preservazione della storia e della cultura musicale degli afroamericani.
Tutto parla di musica e l’economia le ruota intorno. Già in aeroporto ci sono le indicazioni dei locali con spettacoli dal vivo e poi chitarre e vinili appesi alle pareti. Le note suonano sugli ascensori degli hotel, nelle hall, nelle campanelle delle scuole, ovunque. Verso mezzogiorno, Broadway street si anima prevalentemente di turisti e nei locali si pranza ascoltando uno spettacolo dal vivo. La sera i concerti sono anche all’esterno e da un locale e camminando sembra di passare da una stazione radio a un’altra.
La qualità è alta. Così come i prezzi da queste parti dove si respira l’America autentica e la lingua è più difficile da capire. Tra un locale e l’altro è possibile imbattersi in negozi che vendono i simboli statunitensi, come stivali e cappelli da cow boy.
Nashville è una città tipica americana con grattacieli, ponti, bandiere a stelle e strisce e insegne luminose, ma qui la potenza della musica è parte integrante della sua identità culturale.
Dal ponte pedonale Shelby, sul fiume Cumberland, il colpo d’occhio è quello di un mix di architettura storica e moderna dove i grattacieli sembrano volersi “mangiare” le piccole case in mattoni.
Capitolo cibo, tasto dolente per noi piacentini: ottimi gli hamburger, pollo piccante la specialità, per il resto la varietà è quella della cucina internazionale.
Negli ultimi anni, Nashville ha visto una crescita economica significativa, diventando un hub per la tecnologia, la salute e l’istruzione. La vivacità culturale è dovuta anche alla presenza di prestigiose università come la Vanderbilt University e la Tennessee State University. Una curiosità, nella capitale del Tennessee sono arrivate anche le concessionarie di Ferrari e Lamborghini.
Il concerto di Breland
Un concerto per i giornalisti arrivati da tutto il mondo è stato organizzato nell’ambito dell’evento “Delivering the future” a Nashville. Amazon ha scelto di aprire la due giorni con una visita al Museo nazionale di musica afroamericana e, dopo un primo incontro con i dirigenti, si è esibito il cantante Breland.
Apprezzato artista della scena country e R&B, noto per il suo stile innovativo che mescola elementi di diversi generi, Breland ha suonato diversi pezzi conquistando il pubblico che ha risposto con lunghi applausi. Con la hit diventata virale “My Truck” del 2019 dedicata alla cultura dei camion nelle aree rurali degli Stati Uniti, il 29enne del New Jersey ha raggiunto la notorietà certificata dal disco di platino ottenuto due anni dopo. Da allora, ha accumulato 150 milioni di stream su Spotify e il suo album di debutto del 2022, Cross Country, ha confermato il successo. L’artista è molto attivo anche sui social, in particolare Instagram.
All’evento di Nashville, Breland è stato raggiunto dal direttore generale di Amazon Music, Ryan Redington, che ha condiviso alcuni dei piani futuri dell’azienda per l’innovazione del settore. Attualmente è in fase beta (una delle ultime fasi del ciclo di sviluppo) “Maestro”, un nuovo strumento alimentato dall’intelligenza artificiale che mira a semplificare la creazione di playlist personalizzate per gli abbonati del servizio di streaming musicale. Negli Usa è disponibile per ora ad un numero ristretto di utenti dell’app per iOS e Android.
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