“La strattonava per la strada, ho scattato una foto e l’ho aiutata”

29 Ottobre 2024 17:28

Un intuito da detective e un istinto di protezione verso una ragazzina in difficoltà. Sono le qualità di una 17enne che ha dato un contributo fondamentale alle indagini dei carabinieri sulla morte di Aurora. È il 4 ottobre e la giovane si trova alla stazione degli autobus all’inizio di via Colombo. Nota una scena che la colpisce e non le piace. Un ragazzone robusto strattona una ragazzina minuta. Mantenendosi alle spalle della coppia, istintivamente scatta alcune fotografie. Poi si avvicina e si finge amica della ragazzina.

“Ciao, come stai?”, le dice. E così riesce ad allontanare il ragazzo. La ragazzina è Aurora, che la 17enne conosceva soltanto di vista. Dopo il suo intervento, la ragazza più grande saluta la 13enne e si allontana. Probabilmente orgogliosa di aver fatto il proprio dovere e di aver dato una mano alla ragazzina a liberarsi di un amico molesto.

Poteva finire lì. E invece no. Quando la 17enne ha saputo della tragedia di via IV Novembre, una luce si è accesa nella sua testa. Era lei l’adolescente che aveva aiutato una ventina di giorni prima? Contatta sui social la sorella maggiore di Aurora e le mostra le foto che ha fatto. La sorella ha un tuffo al cuore. La ragazzina che si vede di spalle è proprio Aurora. Viene informata la mamma della 13enne, che a propria volta contatta l’avvocata Lorenza Dordoni. Così la 17enne arriva alla caserma dei carabinieri di via Beverora per fornire la sua testimonianza.

Quel racconto diventa un tassello importante nella ricostruzione della relazione tra Aurora e il suo ragazzo, che ora si trova nel carcere minorile di Bologna con l’accusa di omicidio volontario. Le indagini proseguono per completare il quadro indiziario. Nelle prossime ore sembra che altre persone saranno convocate dai carabinieri per raccontare ciò che sanno della vita di Aurora.

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