Sicurezza stradale, incidenti e feriti in crescita: “A Piacenza due morti al mese”
13 Novembre 2024 11:12
Cala il numero di morti, ma aumenta quello degli incidenti. Parlare di sicurezza stradale significa parlare di vita. Per questo da 19 anni il progetto “Sara safe factor” fa tappa nelle scuole italiane incontrando circa 150mila studenti per affrontare con loro il tema del rispetto del Codice della strada e della responsabilità.
Il progetto, sostenuto dall’Automobile club Italia e Sara assicurazioni, nella mattinata di oggi, mercoledì 13 novembre, è approdato a Piacenza nell’aula magna dell’istituto superiore Isii Marconi. Protagonisti del convegno il pilota e campione automobilistico Andrea Montermini e Emiliano Cantagallo, volto noto del cicloturismo italiano, collaboratore di Sky sport e capitano del team Giro-E Sara assicurazioni.
“Due morti al mese a Piacenza per incidenti stradali”
“I dati del 2023 ci dicono che c’è una diminuzione della mortalità, ma un incremento del numero degli incidenti – ha sottolineato in apertura Stefano Zilla, direttore di Automobile club Piacenza -. Ancora oggi muoiono otto persone al giorno in Italia e due persone al mese nella nostra provincia. Numeri ancora troppo alti e se l’obiettivo è arrivare al numero zero bisogna aumentare la prevenzione e la diffusione di una cultura della sicurezza stradale. In strada, a prescindere dell’osservanza delle norme, la maggior parte delle volte manca il buon senso”.
I dati ufficiali Istat sono stati utilizzati come spunto per interagire con gli studenti dell’Isii Marconi. Rispetto all’anno prima nel 2022 si è notato un aumento dello 0,4% del numero di incidenti e dello 0,5% di quello dei feriti. Il numero di morti è invece calato del 3,8%. “In strada e in pista vincono le regole” lo slogan dell’iniziativa. “Noi cerchiamo di lavorare principalmente sulla prima causa degli incidenti stradali che è la mancanza di attenzione – spiega Andrea Montermini -. Tante volte diamo per scontato aspetti che invece non vanno mai sottovalutati come l’utilizzo delle cinture di sicurezza, la corretta posizione di guida, come si impugna il volante, come si esegue una frenata di emergenza o si controlla una curva malriuscita, con particolare attenzione alle conseguenze della distrazione”.
Responsabilità, attenzione e rispetto del Codice della strada: questi i pilastri da cui partire quando si è alla guida di un’auto, ma anche in bici, in moto, in monopattino o a piedi. Durante il convegno è stato affrontato anche il rapporto tra ciclisti e automobilisti. “Tutti devono rispettare le regole e rispettare gli altri utenti – sottolinea Cantagallo – Basta guerra tra automobilisti e ciclisti, i primi non devono parcheggiare in doppia fila e non devono guardare il cellullare mentre sono alla guida, i secondi devono stare in fila indiana e non devono stare in mezzo alla strada. Ci vuole attenzione e rispetto”.
Il Codice della strada presenta delle mancanze? “Dal punto di vista ciclistico direi di si perchè l’Italia è tradizionalmente ‘autocentrica’ però con l’aumento delle bici in città e per le stradi provinciali saranno previsti degli accorgimenti. Già rispettare la normativa vigente sarebbe un buon primo passo”.
Più incidenti, meno morti: i dati sulla sicurezza stradale
Il tema della sicurezza su strada è estremamente attuale: gli ultimi dati evidenziano che nel 2023 si sono verificati 166.525 incidenti stradali con 3.039 vittime, soprattutto tra gli occupanti di autovetture, e 224.634 feriti. Per quanto riguarda bici e monopattini, si sono registrate 233 vittime. Gli incidenti che hanno coinvolto i monopattini elettrici sono stati 3.365, con 3.195 feriti. Guardando la distribuzione per età, le vittime risultano concentrate nelle classi 20-29 anni e 45-59 anni per gli uomini, e oltre i 55 anni per le donne. Gli aumenti più consistenti rispetto al 2022 si registrano però, nel complesso, per le classi di età oltre i 70 anni ma anche per i bambini tra 5 e 9 anni di età.
Tra i comportamenti errati più frequenti sulle strade si registrano la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata, che insieme costituiscono complessivamente il 36,5% dei casi. I costi sociali dell’incidentalità stradale sono stimati a 18 miliardi di euro, pari all’1% del Pil nazionale.
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