Gragnano ricorda il partigiano Ugo Paraboschi: “Morto sognando la pace”
18 Novembre 2024 01:30
Nel punto in cui il partigiano Ugo Paraboschi è stato ucciso dai nazifascisti il 17 novembre del 1944, alle porte di Gragnano, oggi ci sono un distributore di benzina e una lapide che ricorda il suo sacrificio all’età di 34 anni: lì nell’ottantesimo anniversario della morte le nipoti Ughetta e Maria Teresa Percivalli hanno ricordato il loro zio insieme a tutti gli altri. Presenti la sindaca Patrizia Calza, l’assessore Alberto Frattola, Luca Dotti in rappresentanza della sindaca del consiglio comunale dei ragazzi Anna Timoni, il consigliere comunale di Piacenza Salvatore Scafuto, i presidenti di Anpi provinciale Romano Repetti, dei Partigiani Cristiani Mario Spezia e dell’Anpi Valluretta Simone Cherchi Palmieri.
“Mio padre e mio zio non avevano le stesse idee ma erano molto amici e si volevano bene – spiega Ughetta – è stato mio zio a far conoscere i miei genitori: in un certo senso posso dire che io sono un segno della conciliazione. E anche mia sorella”.
“Gragnano ha dato contributo prezioso alla lotta per la liberazione”
La storia di Paraboschi – a cui è dedicata anche una via in paese – è stata tratteggiata dall’assessore Frattola nella sala consiliare dove si è svolta la seconda parte della commemorazione dopo la deposizione dei fiori sul cippo: nato a Gossolengo il primo gennaio 1910 da una famiglia profondamente cattolica, milita nelle file dell’Azione cattolica e nel movimento scoutistico. Sale in montagna il 10 luglio 1944 con gli uomini della divisione Piacenza e cade in combattimento a Gragnano, riuscendo con il suo sacrificio a mettere al riparo i suoi uomini. Per questo gli viene riconosciuta la medaglia d’argento.
“Il nostro paese ha dato un contributo significativo alla lotta di liberazione – sottolinea la sindaca Calza – oggi sarebbe importante avere rispetto per le persone e saper vivere in pace come questi giovani sognavano”.
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