Musica nel Campus: una serata ricca di cultura e bellezza per curare l’anima

20 Novembre 2024 09:00

«Una serata di grandi emozioni». Marco Rancati racconta così “Acoustic Storytime”, lo spettacolo che ha aperto la stagione invernale 24-25 di Campus Cultura, la rassegna di eventi culturali voluta e organizzata dal Polo Territoriale di Piacenza del Politecnico di Milano nelle sue sedi di Via Scalabrini.

Una bella serata di fine ottobre, un Padiglione che diventa una sala concerti, un pubblico folto e appassionato, tre artisti che offrono uno spettacolo di intrecci sonori, una sorta di viaggio musicale che attraversa note e parole: Massimo Mamo Lamberti alla chitarra e Max Repetti al pianoforte, la voce è quella di Marco Rancati. «Abbiamo selezionato e proposto una ventina di brani: una sorta di excursus nella storia della canzone, pezzi e autori notissimi, tutti capaci di generare forti emozioni» racconta Rancati.

Il ricordo di Nello Vegezzi

Emozioni, sembra questa la parola chiave. A partire dal luogo speciale, che speciale lo è fin dal nome. Il più grande, e suggestivo, edificio del Campus Arata, ex Macello cittadino, è dedicato a Nello Vegezzi, poeta ma anche regista, pittore, scultore. La figura ideale anche per rappresentare un Ateneo che coniuga competenze e discipline diverse come il Politecnico.
«Ho avuto la fortuna di conoscere Vegezzi quando ero un ragazzino e veniva spesso nel quartiere Ciano, dove sono cresciuto. Arrivava con la sua straordinaria passione e capacità di narrare il mondo con pensieri profondi in forma di poesie, portando con sé un carico di cultura e riflessioni che distribuiva con generosità nelle strade tra via Cantarana e San Sepolcro. Ricordo ancora la sua voce calma e autorevole. Mi mettevo ad ascoltarlo e per me era una magia. Tramandare la figura di Vegezzi è un nostro dovere, è doveroso che gli studenti del Politecnico, oltre ai cittadini piacentini, sappiano anche grazie a questo luogo chi è stato e cosa ci ha dato».

Il confronto è fondamentale per una comunità

Marco Rancati ha vissuto a Piacenza fino a 13 anni, poi il trasferimento a Milano. Il quartiere dove si trova il Campus è spesso associato a situazioni di coesistenze difficili.
«Non ero mai entrato nell’ex Macello recuperato, credo sia bellissimo avere un luogo così per la città. Vivo a Milano da quando mi sono trasferito per frequentare il Liceo Artistico che, negli Anni Settanta, a Piacenza ancora non c’era. Conosco bene i quartieri con forti fenomeni di immigrazione. Qui più che altrove l’interazione e l’integrazione sono necessarie. Ho avuto la fortuna, nella mia vita, di incontrare persone diversissime e di vivere in ambienti misti. So quanto sia importante parlarsi, confrontarsi, non nascondendo le proprie difficoltà e debolezze, come individui e come comunità. Serve uno sforzo da parte di tutti, per capire e per capirsi, per comprendere le reciproche culture e abitudini».

Cura e ispirazione

La musica, l’arte in genere, possono aiutare in questo. «Assolutamente. Penso alla mia esperienza personale – ricorda ancora Rancati -. Ero un bambino vulcanico e irrequieto. Ascoltare la musica mi ha insegnato a gestire nel modo giusto le emozioni. Può curare l’anima. Credo che valga lo stesso anche per le altre forme di arte e di cultura. Forse anche per l’architettura. Uno spazio è bello se aiuta a generare emozioni e a incanalarle nel modo giusto».
Come il Padiglione Vegezzi, immerso nelle note del trio di artisti. «È stata una serata straordinaria, che non scorderò. Ci sono arrivato dopo un anno senza concerti. Ogni tanto fermarsi è necessario, avevo bisogno di riflettere, di pensare a nuove cose. Ora sento che una nuova energia creativa sta prendendo forma, poco alla volta. Non voglio affrettare i tempi, ma sono fiducioso che da questo processo nascerà qualcosa di buono, qualcosa che rappresenterà al meglio la mia evoluzione musicale. Credo che il percorso mi stia portando verso una nuova consapevolezza artistica. Per questo ritrovare il pubblico al Campus Arata è stato davvero emozionante. Anche i nostri “aficionados” avevano voglia di incontrarci e di riascoltarci. Ne è uscito un concerto intenso che lascia a tutti tante emozioni».

Nuovi spazi per la cultura

Campus Cultura è anche un modo per sperimentare luoghi inattesi, spazialità ritrovate.
«Quel Padiglione si adatta agli spettacoli musicali ottimamente, anche se è stato progettato e costruito per usi diversi. Credo sia necessario immaginare nuovi spazi dove organizzare spettacoli. Piacenza era una città molto ricca di locali, si faceva moltissima musica. Questo fino a circa vent’anni fa. Poi è cambiato qualcosa: la complessità di gestione degli spazi, ma anche un modo diverso di fruire della musica. Molti, soprattutto i più giovani, hanno meno abitudine di andare a sentire musica dal vivo. E quindi i locali, e così le opportunità, sono sempre meno. Per questo – conclude Rancati – credo sia utilissimo organizzare questi eventi per offrire occasioni inattese a un pubblico che poi vi si potrebbe appassionare. Se l’arte e la cultura ci aiutano a vivere meglio dobbiamo creare le condizioni spaziali per goderne appieno».

Stagione di concerti e non solo per un programma ricco e intenso

“Acoustic Storytime”, con protagonista Marco Rancati, ha aperto la rassegna di Poliedrica, che prevede, nel corso della stagione invernale, altre quattro date imperdibili, sempre il giovedì sera con inizio alle 21. Per alcuni artisti è un ritorno sul palco del Campus Arata dopo le edizioni degli scorsi anni, per altri una prima assoluta per la comunità politecnica e per tutte le cittadine e tutti i cittadini che vorranno godere di queste occasioni (tutte aperte, a ingresso gratuito) di forme musicali e di espressioni artistiche diverse, in un luogo straordinario. A fine novembre, il 28, è il momento di Simone Tansini con l’ensemble musicale “Pucciniana”. Nel 2025, il 30 gennaio, ecco arrivare Benedetta Scandale in quartetto con un brillante concerto pop frizzante (nell’ambito della presentazione del suo nuovo album). Il 27 febbraio ritorna l’Erica Opizzi Quintet Rock. La chiusura, il 27 marzo, con un viaggio attraverso le trame delle più iconiche colonne sonore della storia, con Monica Bertuzzi and 5 Strings.
Ma Campus Cultura non si limita agli appuntamenti di “Poliedrica. Incroci di note al Politecnico di Milano”. Parallelamente sono in programma altri eventi culturali che ugualmente hanno l’obiettivo di costruire integrazioni tra il Politecnico, il quartiere di via Scalabrini e la città. Si svolge in questa stagione invernale (sempre con ingresso gratuito) lungo un filo rosso “La Città che Cambia”, titolo della mostra allestita all’interno del Campus Arata in collaborazione con Fondazione di Piacenza e Vigevano. Un percorso che presenta foto storiche, video e racconti della rigenerazione urbana dell’ex Macello e della Caserma della Neve, le sedi piacentine del Politecnico di Milano. Il curatore della mostra, Paolo Barbaro, docente di fotografia all’Università di Parma, offrirà una presentazione e una visita guidata martedì 3 dicembre, alle 18.30. Altri incontri e momenti di discussione saranno organizzati fino al 30 marzo, giorno di finissage dell’esposizione, visitabile tutti i giorni con ingresso libero.
Le iniziative si svolgono in forte e sinergica collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Piacenza. Notizie, informazioni e aggiornamenti disponibili sul sito web www.piacenza.polimi.it e su facebook www.facebook.com/campus.piacenza.polimi

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