Cerimonia chiusura Mostra ‘Grand Hotel Venezia. Cent’anni, da albergo da sogno a sede istituzionale’
13 Dicembre 2024 14:42
Oggi, a palazzo Ferro Fini, si è tenuta la Cerimonia di chiusura della Mostra ‘Grand Hotel Venezia. Cent’anni, da albergo da sogno a sede istituzionale’, che è stata aperta al pubblico dal 15 maggio 2024. “Hanno visitato la Mostra più di tremila visitatori, con una presenza davvero cosmopolita – ha sottolineato il Segretario Generale del Consiglio, Roberto Valente – Più di 700 sono stati gli stranieri, ma anche tantissimi veneziani. In questo momento, provo una certa malinconia, ma serbo dentro di me i tanti aspetti positivi legati alla Mostra, al di là dei numeri di successo. Innanzitutto, sono contento e orgoglioso di aver instaurato una bella amicizia con l’illustre famiglia Ivancich, di origine dalmata, quindi veneziana. Credo che questo legame sia importante, non solo per il sottoscritto, ma anche per tutto il Consiglio regionale. Palazzo Ferro Fini è stata la casa della famiglia, ma lo sarà per sempre: gli Ivancich saranno ospiti graditissimi”. “Sono inoltre contento – ha continuato il Segretario Generale – di aver recuperato un bel rapporto con l’Hotel Gritti: per anni, siamo stati vicini, ma ci siamo quasi ignorati e guardati con una certa diffidenza. Ma ora, grazie alla mostra, abbiamo approfondito la conoscenza reciproca costruendo un ponte simbolico di amicizia e collaborazione: in fondo, il Gritti è stato una costola del Grand Hotel”. “Sono convinto -– ha detto Valente – che la Mostra continuerà a vivere in un volume, di prossima edizione, in accordo con il presidente del Consiglio Ciambetti, che offrirà ulteriori contributi, anche perché le ricerche sul Grand Hotel continuano e stanno portando alla luce nuovi ricordi e cimeli. Il libro verrà aperto da un bellissimo saggio dell’architetto Franco Posocco, che è stato testimone del passaggio di palazzo Ferro Fini da Grand Hotel a prestigiosa sede istituzionale. Ed è in fase di montaggio un filmato, che a breve sarà disponibile sul nostro canale Youtube, che ricorderà la Mostra”. “Ringrazio il presidente Roberto Ciambetti per avermi supportato in questa bellissima avventura, Franca Lugato, che ha sapientemente curato la Mostra, la professoressa Eva Cavamura, grande studiosa della CIGA, il dott. Cesare, che ci ha generosamente messo a disposizione la sua collezione privata, e tutti coloro che, a vario titolo, hanno fatto il successo della Mostra. Ma un sentimento di forte gratitudine va ai miei dipendenti, alcuni dei quali, con la loro curiosità, hanno dato il ‘là’ all’inizio delle ricerche che poi sono sfociate in questa bellissima e suggestiva esposizione. Un grazie va altresì alla RAI, sia nazionale che regionale, per aver realizzato un video – proiettato durante la conferenza stampa – che riassume molto bene i contenuti della Mostra”.Anche Franca Lugato ha confessato di stare vivendo “un momento malinconico, anche se, al contempo, sono orgogliosa di come sono andate le cose. Abbiamo fatto un grande lavoro di gruppo: un anno di ricerche. E siamo fieri di lasciare un catalogo, in lingua italiana e inglese che, tra altri aspetti, ripercorre la storia della famiglia Ivancich e della CIGA, nonché dei principali protagonisti che sono passati per il Grand Hotel. Rimangono anche tutte le bellissime foto, generosamente acquisite anche grazie agli archivi storici e privati, i filmati storici, le interviste, tra cui quelle fatte agli Ivancich e ad Arrigo Cipriani. Sono particolarmente orgogliosa anche di aver portato in visita tantissimi gruppi eterogenei tra loro, e oggi è stato un vero piacere accompagnare i dipendenti del Consiglio regionale. Credo che il successo della Mostra, che è stata affiancata da un dettagliato apparato didascalico, risieda nel suo allestimento leggero ma allo stesso tempo raffinato. Per me è stato davvero un onore poter lavorare con voi”.Il dott. Giacomo Ivancich ha espresso la propria “felicità per l’ottima riuscita della Mostra e, anche a nome di tutta la famiglia – io peraltro sono l’unico sopravvissuto tra quelli che hanno venduto il palazzo – manifesto profonda gratitudine per la perfetta organizzazione. Sono convinto che la Mostra sia il prodromo di un rapporto di collaborazione, tra noi, che possa durare nel tempo. Certo, avremmo voluto che la Mostra non finisse mai…”.Anche Irina Ivancich ha “ringraziato il dott. Valente e tutte le persone che hanno organizzato la mostra. Serbo nel cuore, come rappresentante giovane della famiglia, una grande soddisfazione per essere stata coinvolta nel lavoro di ricerca: ho avuto l’opportunità di approfondire un’epoca della storia della famiglia che non conoscevo”. L’Architetto Franco Posocco, ora Guardian Grando di San Rocco, ha portato la propria testimonianza, schermendosi dai complimenti che gli sono stati rivolti dal Segretario Generale “il mio ruolo è stato quello di un tecnico che si è occupato di redigere il progetto”, per poi ammettere “non mi associo alla malinconia che regna oggi perché, per tanti anni, ho vissuto Venezia che, nel suo rapportarsi allo spazio, alla storia, all’etica della società, è una realtà che muore e rinasce continuamente, come la Fenice, assumendo forme e significati sempre diversi; e questo spirito è stato portato all’interno di palazzo Ferro Fini, davvero straordinario, di fronte alla Madonna della Salute, ovvero la più bella Chiesa del Mondo. Palazzo Ferro Fini è simbolo dell’umanesimo, di civiltà, contro le barbarie, luogo identitario per Venezia, il Veneto e tutto mondo. Non sono malinconico oggi perché la storia va avanti e noi la dobbiamo seguire”.
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