Broglio, lo studente antifascista deportato: è sua la terza pietra d’inciampo

16 Dicembre 2024 04:58

Luigi Alberto Broglio

Piacenza si prepara ad accogliere un’altra pietra d’inciampo. È quella che ricorda Luigi Alberto Broglio, studente del liceo Gioia espulso a causa delle sue idee antifasciste e aderente alla Resistenza: la pietra verrà posizionata davanti al civico 64 di via Cavour, dove durante la guerra le SS avevano uffici e celle, venerdì 20 dicembre alle 11.30.

“La richiesta di questa pietra d’inciampo parte dalla Fondazione Fossoli – spiega l’assessora alla memoria Serena Groppelli – e rientra in progetto della Fondazione e di Aned per “riportare a casa” i 67 internati fucilati a Fossoli quel 12 luglio di ottant’anni fa”.

CHI ERA LUIGI ALBERTO BROGLIO

Luigi Alberto Broglio nasce il 19 agosto 1923 a Sant’Ilario Ligure da una famiglia di tradizioni patriottiche liberali che si stabilisce a Piacenza: ne 1941, per una scritta murale critica sull’autoritarismo imperante nella scuola, Broglio viene espulso dal liceo Gioia e si diploma in quello di Cremona. Dopo l’8 settembre 1943, insieme all’amico Cesare Baio, prende la via delle montagne: assunto il nome di battaglia “Nataniele”, è inviato al Sud, per accompagnare oltre le linee nemiche un ex prigioniero di guerra, il capitano inglese Edison; nel novembre del 1943 è arruolato come agente della “A Force” dei servizi segreti britannici che ha il compito di portare in salvo i prigionieri di guerra fuggiti dai campi di prigionia italiani. Per la delazione di uno zio, viene arrestato e deportato al campo di Fossoli: il 12 luglio 1944 è fucilato nel poligono di tiro di Cibeno. È stato decorato con la medaglia d’argento al valor militare.

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