Branco di lupi vicino a una casa in alta Val Trebbia, Coldiretti: “Problema serio”
22 Dicembre 2024 10:30
Un branco di lupi è stato ripreso dalle telecamere di un’abitazione in alta Val Trebbia. Ormai non si contano più le segnalazioni di avvistamenti di lupi nel Piacentino. Per Coldiretti si tratta di “un problema serio che molte aziende agricole vivono quotidianamente”.
“Riteniamo che i loro appelli e le loro richieste di aiuto debbano essere ascoltati, altrimenti si rischia di commettere nuovamente l’errore fatto con i cinghiali – il monito di Roberto Gallizioli, direttore di Coldiretti Piacenza -. Quando anni or sono, solo Coldiretti per prima lanciava appelli, non vi era alcun riscontro e ora viviamo le conseguenze della Peste Suina Africana, scoppiata proprio a causa della proliferazione incontrollata di questi animali, già responsabili della distruzione dei raccolti e di incidenti stradali, purtroppo anche mortali”.
Ritornando alla presenza del lupo in provincia Gallizioli parla di situazione gravissima: “Gli attacchi dei lupi causano ogni anno la morte di migliaia di pecore, capre, vitelli e agnellini con stragi negli allevamenti che stanno portando al collasso le zone interne e montane, aggravando il pericolo di abbandono di queste aree. Senza dimenticare i molti animali domestici, cani e gatti, sbranati anche nel Piacentino”.
Alcuni numeri
Secondo lo studio di Life WolfAlps Eu ci sono più di 3.300 esemplari di lupo in Italia di cui 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 lungo il resto della penisola. Gli avvistamenti anche nel Piacentino sono quotidiani e con loro cresce la preoccupazione che Coldiretti condivide degli abitanti, anche per la loro stessa sicurezza.
“Questi dati – spiega Adriano Fortinelli, responsabile della fauna selvatica di Coldiretti Piacenza – dimostrano che il lupo non è più a rischio estinzione mentre aumenta – e ogni anno ne abbiamo purtroppo riscontro con la chiusura di aziende e allevamenti – il pericolo della scomparsa della presenza dell’uomo dalle montagne e dalle aree interne, con effetti devastanti sull’economia e sull’occupazione di questi territori, ma anche sull’assetto idrogeologico. Senza la costante opera di manutenzione assicurata dalle aziende agricole cresce il degrado ambientale che porta con sé frane e alluvioni, rese ancora più devastanti dagli effetti dei cambiamenti climatici”.
specie protetta
Sul tema delle tutele nei confronti del lupo si è espresso perfino il Comitato Permanente della Convenzione di Berna che ha modificato lo status di protezione del lupo, da specie “strettamente protetta” a specie “protetta”. In base alla nuova classificazione, non è più necessario mantenere la massima categoria di protezione della specie. Non appena entrerà in vigore la modifica del trattato internazionale – chiarisce Coldiretti Piacenza – il 7 marzo 2025, la Commissione europea potrà proporre una modifica legislativa per adattare la Direttiva Habitat, che dovrà essere adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio.
“Mentre finalmente anche l’Unione Europea si rende conto della gravità del problema – commenta Gallizioli – confidiamo che sul territorio vi sia una maggiore sensibilità. Coldiretti si schiera a fianco degli agricoltori e degli allevatori che vivono un problema grave e reale e che spesso non riescono nemmeno dimostrare le predazioni dei loro animali, in quanto i lupi fanno sparire anche le carcasse. Oltre al danno, la beffa di non poterlo accertare”.
La preoccupazione delle aziende
Lo conferma il racconto di alcuni allevatori della media e alta Val Trebbia associati alla Coldiretti: “In alcune aree abbiamo i nostri bovini al pascolo da maggio a ottobre e ogni anno subiamo sempre più tremende predazioni dei nostri vitelli, non riconosciute perché i lupi predatori fanno sparire le prede o lasciano resti che non vengono identificati. E’ una situazione in continuo peggioramento, vediamo aggirarsi branchi con dieci esemplari, fanno paura e serve una presa di coscienza”.
Sul tema lupi, Coldiretti si è attivata fin dalle prime segnalazioni presso istituzioni e enti competenti e ora evidenzia la gravità della situazione: “Servono – conclude il direttore – interventi concreti e urgenti”.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE