Ricchezza prodotta a Piacenza, oltre 10 miliardi di euro: 53esima in Italia

27 Dicembre 2024 11:21

Nel 2023, Piacenza ha registrato un valore aggiunto di 10.312,04 euro, posizionandosi al 53° posto tra le province italiane. Ha contribuito con lo 0,5% al valore aggiunto nazionale e con il 6% a quello regionale, con un incremento del 6,6% rispetto al 2022, il più alto tra le province dell’Emilia-Romagna.

Sono questi i risultati che emergono dall’elaborazione della Camera di Commercio dell’Emilia basata sui dati di Unioncamere e del Centro Studi Tagliacarne, che hanno analizzato il valore aggiunto a prezzi base e correnti delle province italiane. Questo indicatore quantifica la crescita economica in termini di nuovi beni e servizi messi a disposizione della comunità per impieghi finali.

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ricchezza a piacenza: traina il commercio

La ricchezza prodotta a Piacenza è stata principalmente generata dal settore del commercio e dei servizi, che rappresentano il 68,6% del valore aggiunto provinciale. L’industria ha contribuito con il 22,7%, seguita dalle costruzioni (5,4%) e dall’agricoltura (3,3%).

Il valore aggiunto pro capite è stato di 36.178,67 euro, superiore alla media nazionale, e la provincia si è piazzata al 19° posto in Italia.

Il vicepresidente della Camera di Commercio dell’Emilia, Filippo Cella, ha sottolineato la solidità del tessuto imprenditoriale di Piacenza, pur riconoscendo che l’industria sta vivendo una fase congiunturale difficile, ma ribadendo che i fondamentali economici sono solidi e che l’investimento e l’innovazione continuano a generare ricchezza e opportunità.

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settori tutti in crescita a piacenza

Nel confronto annuale sul 2022, tutti i settori hanno mostrato un incremento: il settore delle costruzioni ha registrato il maggiore aumento con un +9,7%, il macrosettore dei servizi è cresciuto del 7,4%, con un’ottima performance del comparto commercio all’ingrosso e al dettaglio, trasporto e magazzinaggio, servizi di alloggio e ristorazione, e comunicazione, che segna un incremento dell’8,5%; l’agricoltura, infine, ha registrato un aumento del 5,7%, mentre l’industria è cresciuta del 3,7%.

“Oggi – prosegue Cella – l’industria in senso stretto sta vivendo una fase congiunturale non favorevole, attestata dal calo della produzione che abbiamo registrato nel terzo trimestre del 2024, ma i fondamentali del nostro sistema economico sono ben saldi”. “Proprio per questo – conclude il vicepresidente vicario della Camera di Commercio dell’Emilia – occorre continuare a sostenere un tessuto imprenditoriale la cui capacità di investimento e di innovazione non è in discussione, ed è un patrimonio che continua a generare ricchezza, lavoro e opportunità nelle comunità locali”.

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