La nuova vita dell’ex Piace Speranza: “Il calcio mi ha deluso, ora punto sul sushi”

29 Dicembre 2024 02:00

Una foto recente di Daniele Speranza

L’accento ormai è romagnolo, anche se le origini sono orgogliosamente piacentine.
Il calcio è stato la sua vita per più di due decenni, ma ora è solamente un lontano ricordo. Daniele Speranza è nato a Castel San Giovanni 45 anni fa, è arrivato a giocare in Serie A proprio con la maglia del Piacenza Calcio (due presenze), si è costruito una discreta carriera da centrocampista fra Serie B e C, ma dopo l’addio ai livelli più alti si è reinventato senza nostalgia.

Oggi vive a Riccione e lavora a Ravenna. Allenatore? Dirigente? No, il suo “club” si chiama Azuki ed è un ristorante di sushi. “Il calcio mi ha deluso, oggi non seguo nulla e non accendo più la tv per le partite. Mi concentro sul lavoro, sul mio locale che da nove anni è un riferimento per questa città”.

La delusione dopo l’infortunio al ginocchio che gli ha di fatto chiuso le porte di una lunga carriera. Proprio appena dopo la stagione di Serie B a Pescara agli ordini di Maurizio Sarri: “Con lui non c’è mai stato il giusto feeling, mentre l’allenatore con cui mi sono trovato meglio è stato Giampaolo ad Ascoli: era il top a livello umano e di allenamenti. Arrivammo ai playoff e fummo ripescati in Serie A. Poi ebbi Zeman alla Salernitana: un uomo simpatico, ma molto presuntuoso, convinto che il suo credo calcistico fosse il migliore di tutti”.

Per Speranza, il punto più alto toccato in biancorosso, con due presenze in Serie A nel gruppo di mister Materazzi: “Era una grande squadra, con uno Stroppa dalla visione di gioco eccezionale, aveva gli occhi anche dietro alla testa. Quell’anno vidi tutti i campioni da vicino e fu inferiore solo a Zidane”.

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