Due rinvii a giudizio per la bancarotta del Pro Piacenza, c’è anche Pannella
09 Gennaio 2025 01:55
Due rinvii a giudizio e due assoluzioni per la bancarotta del Pro Piacenza.
Si difenderanno in aula Maurizio Pannella, ex amministratore del Pro Piacenza, e Kristina Shulska. Per loro il processo inizierà il 20 marzo di fronte ai giudici del tribunale di Piacenza.
La giudice Francesca Gigli ha invece assolto gli altri due imputati che hanno scelto il rito abbreviato: Salvatore Adelfio, factotum della società sportiva, difeso dall’avvocato Emiliano Lommi, perché il fatto non costituisce reato; e Mario Santoro, direttore sportivo della squadra, difeso dagli avvocati Federico Menichini e Francesco Marenghi, perché il fatto non sussiste. Ad entrambi era contestata la distrazione di alcune migliaia di euro in proprio favore.
Di ben altra entità la distrazione contestata a Pannella, che in seguito all’infelice parabola del club rossonero nell’ottobre del 2021 finì agli arresti domiciliari. Il commissario giudiziario aveva individuato un passivo di 2 milioni e 162mila euro. Difeso dallo studio romano Caroleo Grimaldi e dall’avvocato Matteo Dameli, il numero uno della società ha sempre respinto le accuse. “Pannella potrà far valere le sue ragioni in dibattimento – ha commentato l’avvocato Nunzio Caroleo Grimaldi -. Ha già spiegato quando è stato interrogato, e ribadirà in aula, le ragioni che hanno giustificato le scelte imprenditoriali oggetto di contestazione. Siamo fiduciosi che il processo potrà mettere in luce l’estraneità di Pannella da condotte penalmente rilevanti”.
Soddisfatti per l’esito del processo gli avvocati Marenghi e Menichini, difensori di Santoro. “L’assoluzione è stata richiesta, con encomiabile onestà intellettuale, dallo stesso pubblico ministero titolare del fascicolo, e rende finalmente giustizia a una persona la cui specchiata condotta, nel breve periodo della sua partecipazione alla compagine societaria, ha contribuito ad alleviare, e non certo ad aggravare, la condizione economica del Pro Piacenza”.
La società rossonera, dopo aver militato dignitosamente tra i professionisti per cinque stagioni (senza contare gli anni trascorsi tra i dilettanti), conobbe l’onta del fallimento dopo che nell’estate del 2018 passò alla proprietà romana firmata Maurizio Pannella e Sèleco, azienda produttrice di tv. Sono ormai note a tutti le vicende dei rossoneri, culminate con le famose tre partite non disputate, la sospensione e poi la radiazione decisa dalla Figc dopo la vergognosa sconfitta 20-0 di Cuneo (con i rossoneri che schierarono in campo 6 ragazzini e un massaggiatore). Il tribunale scrisse la parola fine su di un capitolo tristissimo, dichiarando il fallimento della società rossonera, schiacciata da un rosso di oltre due milioni. Partì quindi l’inchiesta della guardia di finanza, coordinata dal pubblico ministero Matteo Centini.
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