Atlantis, licenziati 180 dipendenti. Adesione totale allo sciopero
16 Novembre 2012 08:11
È stata totale l’adesione allo sciopero dei lavoratori di Atlantis.
Quattro ore di astensione dopo la comunicazione arrivata ai sindacati sull’avvio delle procedure di licenziamento dei 180 lavoratori tra amministrativi e operai.
Nel tardo pomeriggio di ieri era arrivata la lettera di comunicazione preventiva per il licenziamento degli operai e del personale amministrativo dello stabilimento Atlantis di Sariano di Gropparello, in totale 180 dipendenti. Nel testo si parla a chiare lettere di un personale del tutto in esubero e ciò significa che lo stabilimento chiuderà, come preannunciato, il 31 dicembre.
I sindacati hanno proclamato per la giornata di oggi lo sciopero: «Chiederemo che l’azienda ci metta la faccia e venga a spiegare in che modo Piacenza si inserisca nel piano industriale del gruppo – commenta Floriano Zorzella, segretario provinciale della Filctem Cgil -. L’azienda, genericamente, si è limitata a parlare di crisi, spiegando di identificare la capacità produttiva di Gropparello come elemento che ne determina la chiusura. Non siamo d’accordo, vogliamo capire il senso di questa scelta. La crisi non è di Atlantis, non è Atlantis che deve pagare, la crisi è del gruppo. Non ci sono ragioni oggettive per arrivare a una scelta tanto drastica. Crediamo che lo stabilimento di Sariano abbia tutte le condizioni per poter mantenere la capacità produttiva: deve restare aperto».
L’assessore provinciale al lavoro Andrea Paparo ha richiesto una convocazione urgente al ministero dello Sviluppo economico sulle prospettive di Azimut Benetti. «L’obiettivo – spiega l’assessore Paparo – è promuovere un confronto su scala nazionale sulle strategie del gruppo al fine di valutare ogni possibile alternativa ad una decisione che colpisce il territorio piacentino con gravissime ricadute sul piano occupazionale».
La prossima settimana, intanto, si terrà un vertice locale al quale parteciparanno l’assessore Paparo, i comuni di residenza dei lavoratori, Gropparello, Piacenza e Carpaneto, i parlamentari piacentini, l’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli, i consiglieri regionali piacentini e le organizzazioni sindacali.
L’azienda, per voce del presidente del gruppo, Paolo Vitelli, rivolgendosi a riviste specializzate, ha continuato a ribadire la volontà di difendere l’”italianità” dell’azienda: «La nostra forza lavoro deve valorizzare il suo orgoglio, il suo senso di appartenenza e la sua responsabilità. Dovremo ridurre i costi di struttura, accorciare la catena di comando, fare a meno nel breve periodo di risorse professionali che, se pur valide, rappresentano un duplicato dell’organizzazione».
Resta confermato per lunedì 19 il momento di preghiera di quattro religioni diverse nella fabbrica, dalle 16.30 alle 17.30. Sabato e domenica, inoltre, i lavoratori torneranno a darsi il cambio notte e giorno per presidiare l’azienda.
Sul caso Atlantis, è intervenuto con un comunicato il Pd di Piacenza: “La proprietà riveda la scelta di chiudere. Convocare gli Stati Generali dell’economia piacentina. Ci sentiamo di credere e condividere quanto affermato dai rappresentanti sindacali dell’azienda, secondo i quali non ci sono ragioni oggettive per arrivare ad una conclusione così dolorosa per un’esperienza presente da 40 anni: una chiusura dell’unità locale di Sariano comprometterebbe gli sforzi compiuti nella struttura a livello di investimenti (4 milioni di euro negli ultimi anni) e determinerebbe la dispersione di un patrimonio di competenze e professionalità di alto profilo”.
Così il consigliere della Lega Nord in Regione Stefano Cavalli: “E’ grande lo sdegno e la rabbia per la decisione dell’Atlantis. Per anni l’azienda ha formato e si è avvantaggiata della professionalità e competenza di abili artigiani della nautica che oggi non esita a definire ‘esuberi’. Questo è il modo di fare impresa che non ci piace. La crisi non può essere una giustificazione di queste becere logiche da ‘usa e getta’”.
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