Pensionato rischia di pagare 25mila euro per contributi di 20 anni fa
22 Aprile 2014 12:31
Un 78enne invalido a dicembre si è visto notificare il fermo della propria autovettura: in questo modo ha scoperto di essere in debito con l’Inps ed Equitalia per una somma complessiva di oltre 25mila euro, vecchi contributi non versati nel corso degli anni ’90, quando era ancora titolare di un’attività commerciale di Piacenza.
In realtà la prima segnalazione risale al 2001: il pensionato, presa conoscenza degli arretrati da saldare, aveva scritto all’Inps, precisando di aver chiuso il negozio da oltre un anno e di non avere le possibilità economiche per saldare il conto.
L’anziano, non avendo ottenuto risposta, si è convinto che il caso fosse ormai chiuso, ma 4 mesi fa ha ricevuto l’amara sorpresa, che l’ha portato a rivolgersi ad Adiconsum.
Dopo aver chiesto la sospensione del fermo del veicolo, motivata dall’invalidità dell’uomo, l’associazione ha presentato un’istanza di sgravio: “Alcuni contributi non versati risalgono a 24 anni fa, gli ultimi sono del 1999 – ha spiegato Giuseppina Schiavi di Adiconsum -; fino al 1995 i creditori avevano 10 anni di tempo per farsi avanti, la legge è stata poi modificata e ora la prescrizione scatta dopo 5 anni”.
Ciò significa che non esistono più le premesse per chiedere la restituzione della somma, a meno che l’Ente creditore non abbia attivato per tempo un’azione interruttiva della prescrizione. Il debito è stato quindi “alleggerito” di ben 22mila euro e la pratica è ancora in corso per arrivare al completo annullamento.
Una storia che somiglia a tante altre, finite negli ultimi tempi sulla scrivania di Adiconsum: “In questo momento abbiamo tra le mani una decina di cartelle, – ha spiegato Giuseppina Schiavi -; arrivano qui in preda al panico, alcuni devono versare cifre molto ingenti, anche di 80mila euro”.
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