Canile aperto agli altri comuni: il consiglio dice sì ma piovono le polemiche
23 Giugno 2014 17:16
“Mi attengo al regolamento che oggi non prevede le comunicazioni, ma troverei molto più interessante sapere dal sindaco cosa intenda fare con la Fondazione di Piacenza e Vigevano, piuttosto che stare qui a parlare ancora dei cani”.
A pronunciare queste parole è Tommaso Foti di Fratelli d’Italia, il primo a fare cenno alla bufera che ha travolto la realtà di via Sant’Eufemia. Oggi a Palazzo Mercanti la seduta è per la terza volta dedicata alla convenzione provvisoria con i comuni di Gossolengo, San Giorgio, Cerignale e Zerba per il ricovero e la custodia dei cani randagi da ospitare nel canile cittadino. Con 16 voti a favore e 10 contrari l’accordo è stato approvato, tra il malumore e i duri attacchi dell’opposizione, secondo la quale i parametri previsti penalizzano il comune di Piacenza. Massimo Polledri, che insieme a Marco Colosimo ha presentato diversi emendamenti sulla questione, ha parlato di “tassa sul cane”. Il metodo di calcolo fissa in 2.28 euro il coefficiente da moltiplicare per il numero di abitanti del Comune interessato a convenzionarsi, a prescindere dal numero e dalle condizioni degli animali affidati. L’assessore Giulia Piroli ha replicato alle critiche affermando che è stata osservata la legge regionale. Da segnalare l’astensione dei moderati Colla e Rocchi nelle fila della maggioranza.
Successivamente è stata approvata anche l’analoga convenzione con il comune di Rivergaro.
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