Ex palazzo Enel: una petizione alla Soprintendenza per salvare l’anfiteatro
24 Luglio 2014 13:12
“Bisogna valorizzare i reperti archeologici sottostanti l’ex palazzo dell’Enel, tracce di una Piacenza romana che rischia di essere sepolta”. A chiederlo sono Archistorica e Piacenza Romana, che dopo l’assemblea pubblica in Sant’Ilario dove è stato fatto il punto sull’imminente demolizione dell’edificio, da completare entro metà settembre, hanno inviato proprio oggi una petizione alla Soprintendenza dei beni archeologici dell’Emilia Romagna. Obiettivo salvare questi scavi, resti di un anfiteatro, che nel 1980 sono stati coperti da una soletta di cemento armato. Gli associati di Archistorica e Piacenza Romana, circa 500, chiedono che venga realizzato un affaccio per rendere visibile i reperti.
Il Comune, precisa l’assessore Silvio Bisotti, non può fare altro che ratificare un atto amministrativo: il consiglio comunale aveva dato l’ok al piano di recupero dell’immobile nel 2010. Il progetto per viale Risorgimento prevede un fabbricato polifunzionale che ospiterà uffici, negozi, abitazioni e una palestra per le scuole. “La Soprintendenza si era già espressa nel 1980” ha ricordato.
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