Delitto trolley, il professore ucciso con 20 colpi. Eseguita l’autopsia

11 Agosto 2014 19:00

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Adriano Manesco sarebbe stato ucciso da 20 colpi di arma da taglio e da punta. L’anziano è stato ferito al torace e alla pancia con coltello e forbici. E’ questo il primo esito dell’esame esterno svolto oggi sui resti del cadavere dell’ex professore di 77 anni, residente a Milano trovato cadavere in una valigia in un cassonetto di Lodi. I primi accertamenti dell’esame, svolto all’obitorio dell’ospedale di Piacenza, confermano la morte violenta sgomberando il campo da altre ipotesi avanzate nelle ultime ore, come quella della possibile morte naturale e del successivo folle gesto dello smembramento. Si attende ora l’esito degli esami del dna, di quelli tossicologici e lo studio dei vari tessuti che definirà quali colpi sono stati inferti prima e dopo la morte.

Domani è previsto l’interrogatorio dei due giovani in carcere accusati di omicidio aggravato, rapina e occultamento di cadavere. Gianluca Civardi e Paolo Grassi sono stati descritti dai conoscenti, intervistati da Telelibertà, come due ragazzi educati e brillanti che ultimamente parlavano della loro voglia di lasciare i rispettivi lavori e l’Italia per aprire un’attività all’estero.

Notizia delle 7 – Emergono ulteriori dettagli relativi all’interrogatorio che ha visto protagonista Gianluca Civardi, il trentenne sospettato con Paolo Grassi di essere l’autore del tremendo “delitto del trolley”. I due sono accusati di omicidio pluriaggravato, di occultamento di cadavere e di rapina.

Sembra che i ragazzi avessero lasciato i loro telefoni cellulari a Piacenza prima della partenza per Milano, mentre si sarebbero dotati di una valigia all’interno della quale, secondo quanto dichiarato da Civardi, avrebbero inserito i libri sulla Thailandia che Adriano Manesco avrebbe dovuto consegnare loro.

Civardi avrebbe spiegato della passione per i massaggi thailandesi in un centro situato nei pressi della stazione centrale. Un racconto secondo gli inquirenti confuso, con tante zone d’ombra, durante il quale il trentenne avrebbe indicato il presunto terzo uomo apparso sulla scena come autore materiale del delitto: prima avrebbe cinto da dietro l’ex docente 77enne, strangolandolo con un filo di nylon dall’anima in ferro, finendolo successivamente con un coltello (pare siano stati 13 i colpi inferti). E poi lo smembramento, con Manesco fatto a pezzi e, stando al racconto di Civardi, imbustato all’interno di sacchetti da freezer riposti successivamente nel trolley. La testa sarebbe stata inserita in un altro contenitore. Sarebbero spuntati anche due stivali di gomma che avrebbero consentito allo stesso Civardi di non imbrattare i suoi calzini con il sangue della vittima. Dopodichè la partenza in taxi verso Lodi, il pagamento della tariffa operato da Grassi con una banconota da 100 euro e poi la valigia scaraventata nel cassonetto dei rifiuti.

Immagini, flash di una giornata ancora tutta da chiarire e che, presumibilmente martedì, potrebbe essere ripercorsa durante l’interrogatorio di convalida di fronte al gip.
Oggi, invece, è prevista l’autopsia sul corpo del professore.

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