Recuperati gli oggetti di Gaia. La polizia: “Troveremo l’assassino”
04 Gennaio 2015 07:30
Il consolato italiano di Recife ha recuperato ieri tutti gli effetti personali di Gaia Molinari, eccetto computer, cellulare e un’agenda, rimasti nelle mani della polizia. Si è occupato del recupero degli effetti personali di Gaia Molinari il viceconsole italiano a Recife, Cesare Villone.
Gli oggetti erano alla centrale di polizia di Fortaleza che si sta occupando delle indagini dell’omicidio della ventinovenne piacentina, si tratta di valigia, indumenti, trucchi e scarpe. “Tutto sarà restituito alla famiglia della ragazza italiana”, hanno fatto sapere ieri dal consolato. Recuperato anche il passaporto di Gaia, che servirà per completare il certificato di morte della giovane, il cui corpo di trova a Forzaleza in attesa di essere imbarcato in volo per l’Italia.
La polizia trattiene quindi computer, agenda e cellulare per motivi d’indagine. Forse dalle chiamate telefoniche, dai messaggi sul computer o da qualche appunto sull’agenda potrebbe sbucare del materiale interessante per gli investigatori della divisione omicidi di Fortaleza, affiancati nel loro lavoro da funzionari italiani.
“L’assassino potrà essere nero, bianco, giallo, ricco o povero, lo prenderemo in ogni modo”, ha detto ieri ai giornalisti brasiliani il portavoce della polizia civile della regione di Cearà, dove si trova Jericoacoara, la città dove è stata assassinata Gaia Molinari. Si tratta di una risposta alle accuse dei familiari di Miriam Franca de Melo, la farmacista 31enne arrestata perché sospettata di essere coinvolta nel delitto. “È innocente – ha detto la madre – è stata arrestata solo perché nera e povera. Non ho nessuna sua notizia dal 28 dicembre, voglio la prova che sia viva e in salute”.
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