Lanciò le mutande sporche al vicino. Commerciante condannato
23 Gennaio 2015 16:17
Cinque giorni di arresto che non sconterà perché sono stati convertiti in 1.250 euro di ammeda e un risarcimento di 1.500 euro oltre a quattromila di spese legali. E’ la condanna inflitta dal giudice Ivan Borasi al commerciante della Valdarda accusato di avere gettato nel cortile dei vicini di casa un paio di mutande con escrementi. L’accusa per lui era di lancio pericoloso di oggetti. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a dieci giorni di arresto, la parte civile si era associata e aveva reclamato un risarcimento deciso dal giudice. Per la difesa (che ha annunciato appello) l’imputato andava assolto perché era stato ammesso il lancio dell’indumento, ma pulito. Veniva dunque meno la pericolosità e quindi il reato. Il giudice ha anche disposto la trasmissione degli atti alla Procura per valutare l’ipotesi di una falsa testimonianza nei confronti della moglie dell’imputato che ha testimoniato nel processo. I fatti risalgono al 2012 e dal quel momento le mutande sono conservate dalla famiglia in un frigorifero portatile. Perché? “Per un eventuale test del Dna” secondo i denuncianti.
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