Sabato a casa per risparmiare: confronto tra presidi. La proposta di Legambiente

27 Gennaio 2015 12:46

scuola

Settimana corta a scuola per risparmiare sulla bolletta del riscaldamento. Stamattina il presidente della provincia Francesco Rolleri ha incontrato i dirigenti scolastici per raccogliere idee, suggerimenti e confrontarsi sulla proposta che era stata lanciata alcune settimane fa dalla vicepresidente della Provincia, Patrizia Calza. Intanto, gli uffici tecnici dell’ente di via Garibaldi stanno calcolando istituto per istituto il quadro economico della situazione. Si parla di un salasso annuale di due milioni di euro. Si tratta di capire se la chiusura del sabato potrebbe far risparmiare un bel po’. La stessa iniziativa è stata pensata in altre città emiliane e anche del Nord Italia, come Mantova. L’obiettivo della riunione di stamatina era quello di iniziare un dialogo con i presidi, per arrivare a una decisione definitiva per l’anno scolastico 2016-2017. Non tutti i dirigenti scolastici si sono detti favorevoli alla proposta.

La proposta di sindacati e Legambiente: “Risparmiare con il decreto mutui”
“Il patrimonio scolastico è obsoleto ed al di là del discorso sul riscaldamento e sulla revisione del calendario, non perdiamo l’occasione offerta al sistema scolastico dal decreto mutui, che mette come priorità la messa in sicurezza, l’adeguamento sismico e l’efficientamento energetico delle scuole”.
È la linea indicata alla Provincia di Piacenza da Legambiente e da sindacati ed associazioni, quali Cgil scuola, Cisl, Snals, Gilda, Uds e Casaclima.

“Affrontare il tema solo considerando il numero dei giorni di scuola è un po’ inadeguato, proponiamo un approccio diverso” hanno affermato oggi i rappresentati provinciali delle realtà piacentine.
Entro il 31 marzo le Regioni devono presentare i piani per l’edilizia scolastica: “Piacenza – è stato ribadito alla conferenza, svoltasi nella sede di Legambiente – non deve perdere quest’occasione, il decreto mutuo sbloccherà circa 900 milioni per gli investimenti sulle scuole”.

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