Lancio di molotov e scorribande: perdono giudiziale per tre piacentini
27 Febbraio 2015 07:00
Reati perdonati e prescritti per i tre giovani piacentini accusati di una lunga serie di “scorribande” messe in atto nell’autunno dell’ormai lontano 2005 e culminate con il lancio di un paio di bottiglie incendiarie. Una nel giardino di un loro insegnante e un’altra sull’automobile di un vicino di casa di uno dei componenti della baby gang. Vicino di casa che avrebbe irritato uno del gruppo scatenando così la rappresaglia.
Il processo si è svolto ieri con rito abbreviato davanti al Gup Luigi Martello del tribunale dei minori di Bologna. Imputati tre piacentini, allora studenti sedicenni, difesi dagli avvocati Carlo Alberto Bosi, Francesco Monica e Fabio Leggi. Il quarto componente della baby gang, all’epoca dei fatti diciannovenne aveva patteggiato un anno di pena per il lancio della Molotov davanti al giudice Gianandrea Bussi presso il tribunale di Piacenza. Proprio sulla base della sentenza del giudice Bussi, i tre si sono salvati da una possibile condanna per utilizzo di armi da guerra, come avrebbe potuto essere considerato il lancio della molotov. La sentenza del giudice piacentino aveva infatti considerato la possibilità che la bottiglia incendiaria, fabbricata come un ordigno artigianale, non potesse essere considerata a tutti gli effetti arma da guerra. I tre hanno beneficiato del perdono giudiziale.
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