Mosaico pavimentale e cripta di San Savino: la guida per scoprire i tesori
04 Marzo 2015 18:13
Lungo via Roma sorge un’imponente chiesa dalle forme settecentesche che custodisce tesori medievali. Un luogo unico dove il pavimento ha le sembianze di un’onda marina, la cripta è particolarmente suggestiva e le volte sono rette da sottili colonne con capitelli istoriati.
La storiografia locale attesta al 420 d. C. l’esistenza di una primitiva chiesa dedicata ai Santi Apostoli, in questo punto, fondata dal vescovo Savino che qui venne sepolto e dal quale poi trasse il nome. Doveva trattarsi di una zona cimiteriale, a quel tempo. Nel corso delle invasioni degli Ungari venne distrutta (IX- X secolo) e ricostruita nel Mille dal vescovo benedettino Sigifredo, che aggiunse un convento per i monaci. La chiesa venne consacrata nel 1107 dal vescovo Aldo. Questa chiesa può essere considerata formata da due chiese, la superiore e la inferiore, che è la cripta, legate da un elemento artistico in comune: un mosaico pavimentale a tessere bianche e nere. Nella chiesa superiore, proprio nella porzione sovrastante la cripta, vi è un altrettanto splendido e interessante mosaico pavimentale: due “gemelli” della stessa epoca (XII secolo).
In vista anche di Expo è stata realizzata e presentata oggi la guida “Il mosaico pavimentale della cripta di San Savino a Piacenza”, un pratico volumetto promosso da Archivio di Stato di Piacenza con la collaborazione del Liceo scientifico “L. Respighi” e FAI Delegazione di Piacenza.
Un modo per scoprire un tesoro a cui pochi fanno caso ma che in realtà è un patrimonio artistico e culturale di valore inestimabile.
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