“Noi, i dimenticati dai Venerdì”.
Rivolta del quartiere San Sepolcro
15 Luglio 2015 07:25
Nel bel mezzo della Mantova del XVI secolo, quella del Rigoletto proposto l’altra sera come produzione della Tampa Lirica, era parso quantomeno curioso che il presentatore, l’attore Maurizio Cammi, dallo scalone centrale di San Sepolcro, avesse tuonato: «Viviamo ogni giorno sulla nostra pelle già i disagi legati all’accorpamento delle parrocchie, ora pure i celebri “Venerdì piacentini” non arrivano qui e si fermano molto prima». Così, in una rappresentazione con costumi di scena e affreschi d’ordinanza proiettati sulla maestosa facciata della chiesa (pure quella chiusa da un po’), era partita la rivolta dei “dimenticati dai Venerdì”, alla presenza, tra il pubblico, dell’ignaro sindaco di Piacenza, Paolo Dosi, dopo la kermesse circondato dai rappresentanti del neonato comitato pensato ad hoc per la valorizzazione del quartiere. Eppure la storia rinascimentale della nostra Piacenza è di casa qui, dove da generazioni il senso di solidarietà è collante di una comunità attiva e tenace. I residenti chiedono più sicurezza e di essere coinvolti nelle iniziative della città. “Piacenza non è solo piazza Cavalli” hanno detto.
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