Morti in discoteca, imprenditori della notte: “Non lasciateci soli”
13 Agosto 2015 18:14
“Non si può e non si deve morire per divertimento, ma perché ciò non accada più occorre ripensare in modo totale alle strategie educative che devono rivedere quali attori principali la famiglia, la scuola ed i servizi sociali”. Così Roberto Carbonetti, responsabile provinciale e membro del consiglio nazionale dell’associazione italiana locali da ballo Silb, interviene sulle recenti morti di due giovani a Riccione e nel Salento. “Non serve chiudere le discoteche – afferma- occorre aprirle invece agli operatori sociali che con mirate campagne di educazione informino i giovani del pericolo che corrono prendendo sostanze di cui non conoscono appieno gli effetti devastanti, droghe e alcol”. Carbonetti ha ribadito la necessità di una dura lotta ai trafficanti e di pene più severe per chi spaccia, spiegando anche che il “Silb ha incontrato il Ministro dell’Interno Angelino Alfano mettendo sul tavolo una serie di proposte utili alla riqualificazione dell’intero settore ed ha invitato le istituzioni a valutare un inasprimento dei controlli per quanto riguarda i locali abusivi”. Il responsabile dell’associazione confida infine “a livello locale in una più stretta collaborazione con le istituzioni affinché gli imprenditori della notte non vengano lasciati soli nella lotta all’illegalità, allo sballo e alla mal movida”.
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