Foti: “Qualcosa non ha funzionato, commissione d’inchiesta sull’alluvione”
21 Settembre 2015 13:22
“Qualcosa nel coordinamento dei soccorsi non ha funzionato a dovere. Bisogna scoprirne i limiti e intervenire per impedire il ripetersi di analoghe situazioni di emergenza”. E’ questa la sintesi della richiesta di istituzione di una Commissione d’inchiesta avanzata dal consigliere regionale Tommaso Foti (Fd’I-An) all’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.
“La dimostrazione è data da quanto accaduto Roncaglia – prosegue il testo della richiesta -, dove gli abitanti non sono stati avvisati da alcuno del pericolo che correvano” e “dalle denunce di diversi sindaci delle zone colpite che sostengono di avere ricevuto – un paio d’ore dopo l’inizio dell’ondata di piena – fax e messaggi telefonici dall’Agenzia regionale di Protezione civile in orari in cui nei Municipi non era presente il personale, l’erogazione della luce elettrica risultava sospesa, i collegamenti telefonici gravemente compromessi e, quindi, non funzionanti”. Il consigliere chiede anche chiarezza sulle “contraddizioni e troppe verità” in merito ai rilasci d’acqua dalle dighe di Boschi e del Brugneto.
In merito a quanto accaduto a Roncaglia e Borghetto Foti chiede l’istituzione di una Commissione speciale d’inchiesta anche al Comune di Piacenza.
Anche il Consorzio di bonifica piacentino è nel mirino del consigliere regionale, che in una interpellanza rivolta alla Giunta regionale domanda se l’esecutivo regionale ritenga utili tali Consorsi e se “intenda sollecitare il Governo ad abolirli”, anche alla luce del fatto “che non si capisce quale sia l’utilità della presenza a livello regionale di più enti (Autorità di bacino, Genio civile, Province, Consorzi di bonifica, Comunità montane, Parchi), a cui sono affidate le medesime competenze di salvaguardia del territorio”.
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