Omicidio al ristorante cinese: il giovane cuoco condannato a 30 anni
19 Novembre 2015 12:14
Il 26enne Zhou Jiahoui, soprannominato “Sushi” è stato condannato a 30 anni di pena per l’omicidio del cuoco cinese Zu Waiting di 53 anni. La sentenza, che conferma la richiesta del pm Emilio Pisante, è stata pronunciata alle 12.30 dal giudice Giuseppe Bersani, subito dopo l’arringa dell’avvocato difensore Paola Pepe, che aveva chiesto l’assoluzione del suo assistito e che ora annuncia il ricorso in appello. Il delitto era avvenuto nel tardo pomeriggio del primo ottobre dell’anno scorso nella cucina del ristorante cinese “Sushi Wok” di via Passerini a Piacenza, dove lavoravano sia il 26enne sia la vittima. Oggi in aula, prima della sentenza, ha preso la parola l’imputato che si è dichiarato innocente e completamente estraneo ai fatti.
NOTIZIA DELLE 12 – “Sono innocente, il giorno dell’omicidio non ero nemmeno al ristorante di via Passerini, il cuoco lo avevo visto a casa e poi mi ero diretto a Genova in macchina per cercare un altro lavoro, in quanto a Piacenza mi pagavano poco”. E’ la dichiarazione spontanea fatta in aula oggi dal 26enne Zhou Jiahui, soprannominato “Sushi”, accusato di aver assassinato con un coltello da sushi il cuoco cinese Zu Waiting. Il delitto era avvenuto nel tardo pomeriggio del primo ottobre dell’anno scorso nella cucina del ristorante cinese “Sushi Wok” di via Passerini a Piacenza. Per “Sushi”, difeso da Paola Pepe del foro di Genova, il pm Emilio Pisante aveva chiesto 30 anni di pena. Oggi è attesa la sentenza del giudice Giuseppe Bersani. Nel corso della sua arringa, l’avvocato difensore ha chiesto l’assoluzione del suo assistito “in quanto non ci sono prove che confermino la pesante accusa, come ad esempio impronte digitali sul coltello o sangue sui vestiti o in macchina”.
Inoltre, secondo il legale “non ci sono testimoni che affermino di aver visto il 26enne compiere il delitto”. In seconda battuta, l’avvocato Pepe ha chiesto una perizia più approfondita della dinamica dell’omicidio.
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