Ronda Carità compie 18 anni. “In strada oggi anche chi ha 30 anni di contributi”

23 Gennaio 2016 18:10

20160123_165235_resized

Diciotto anni fa, l’appello del fondatore nazionale della Ronda della Carità, pubblicato dal quotidiano Libertà, non rimase inascoltato e a Piacenza trovò subito la disponibilità di Gianni Bonadè e altri volontari che, ad oggi, continuano la loro opera a favore degli ultimi attraverso l’associazione di volontariato che gestisce il rifugio Segadelli, alla stazione di Piacenza. Dieci letti che ogni notte sono occupati da chi ha perso tutto. Una categoria di persone in difficoltà che nel corso degli anni ha subìto una metamorfosi: “Prima erano tossici, alcolisti e persone con problemi psichici -spiega Bonadè – poi abbiamo assistito all’arrivo degli immigrati e oggi, con la crisi, chiunque può finire in strada: ci sono anche persone che hanno versato per 30 anni i contributi”.
Diciotto i volontari dell’associazione, un’esperienza dura e forte ma in grado di trasmettere positività e speranza.
L’associazione si è fatta conoscere nel corso del tempo, tanto che gli operatori non fanno più la ronda notturna, sono direttamente i cittadini o le forze dell’ordine a segnalare i casi.
“Ieri sera una signora mi ha chiamato perché un senzatetto dormiva sotto al suo balcone nella zona del centro storico da giorni – racconta Bonadè – lo siamo andati a prendere e lo abbiamo portato al rifugio. Sono rimasto colpito perché la signora che ha fatto la segnalazione era molto felice di poter essere stata d’aiuto”.
Per segnalazioni il da contattare è: 335 7000986

20160123_164515_resized

20160123_165257_resized20160123_165310_resized20160123_165357_resized

© Copyright 2024 Editoriale Libertà