“Giù le mani dal Trebbia”. Folla a Piacenza contro la centralina a San Salvatore

24 Gennaio 2013 22:09

“Salviamo San Salvatore”. L’allarme lanciato a un’unica voce da associazioni ambientaliste, geologi, canoisti, pescatori e istituzioni di più livelli (malumori e proteste sono state espresse dai comuni della Valtrebbia uniti, dalla Regione e anche dagli stessi vertici della Provincia, dove è in corso la procedura di valutazione di impatto ambientale) è arrivato anche in città: nonostante il clima elettorale, partiti di diversi schieramenti hanno “sposato” uno a fianco dell’altro la petizione lanciata a fine dicembre per chiedere che venga stoppato il progetto di una centralina idroelettrica nei meandri di San Salvatore di Bobbio, presentato dall’ingegnere genovese Flavio Friburgo. Da Piacenza a Ottone sono state raccolte in pochi giorni le 4mila firme, l’obiettivo è di superare entro la fine di febbraio le 10mila. Presenti stasera all’incontro nell’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano rappresentanti di Pd, Lega Nord, Idv, Prc, Sel, esperti delle specie di pipistrelli tutelati nelle gallerie di San Salvatore e i proprietari dei terreni che potrebbero essere espropriati per la realizzazione del progetto, che, stando alle stime degli oppositori, potrebbe portare a un guadagno di 12 milioni di euro per i prossimi tre decenni all’azienda costruttrice. “Quello è il nostro tempio – ha detto il geologo Giuseppe Marchetti -, candidabile a patrimonio dell’umanità dell’Unesco, non possiamo svenderlo a nessuno”.

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