Alluvione, prima causa civile in vista. La Procura prosegue con le indagini
14 Settembre 2016 06:00
Sono sempre di più, e sempre più arrabbiati, i piacentini che hanno subito danni a causa dell’alluvione di un anno fa e che, da allora, non hanno ancora ricevuto un euro di risarcimento. Per questa ragione, assistiti dagli avvocati Gianmarco Lupi e Alfonso D’Antuono che curano gli interessi del comitato, è imminente l’avvio della prima causa civile al tribunale di Piacenza.
Intanto avanza anche l’indagine della Procura di Piacenza per individuare gli eventuali colpevoli dell’alluvione di un anno fa che causò la morte della guardia giurata Luigi Albertelli e di Filippo e Luigi Agnelli, padre e figlio.
Pur non essendoci al momento indagati, il fascicolo aperto dal pubblico ministero Roberto Fontana all’indomani della sciagura ha ora formalmente due ipotesi di reato: disastro colposo e omicidio colposo. Gli inquirenti continuano a lavorare per capire se le negligenze o le superficialità dell’uomo abbiano contribuito in qualche modo a provocare la furia delle acque, in particolare quella del Nure. C’è invece attesa, nelle prossime settimane, per il deposito della relazione dei consulenti tecnici incaricati di effettuare una serie di accertamenti sull’evento: un ingegnere idraulico e un geologo dell’Università di Torino, due professionisti di grande esperienza che stanno per ultimare il lavoro. A quanto è dato sapere, si tratterebbe di una perizia robusta, suffragata da più sopralluoghi effettuati nelle nostre valli.
L’artista piacentino William Xerra, nel frattempo, si è messo al lavoro per abbellire il muro di Farini. Eretto all’indomani dell’alluvione di un anno fa per fare da barriera alle case costruite sul greto del Nure, fino a qualche giorno fa quel manufatto era grigio e inquietante. Dall’altra mattina quel muro Vive, come recita l’enorme scritta sulla parete. Sulla parete saranno collocati anche tanti materiali rilasciati dalle acque 365 giorni fa.
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