Di Pietro: “Berlusconi ridà l’Imu? Io voglio restituire ai cittadini la dignità”

05 Febbraio 2013 22:10


Dice di voler parlare semplicemente “dipietrese”, non rinuncia alle metafore giudiziarie che tanto gli sono care (“In un Parlamento dove i più hanno guai con la giustizia se qualcuno che abbia fatto il magistrato è in politica non ci vedo niente di male”, incalza), parla chiaramente del tempo della “rivoluzione civile” e si ferma ad ascoltare gli esodati in protesta sulla porta di Sant’Ilario. “Prima loro” dice, rimandando di qualche minuto il confronto nell’auditorium. Antonio Di Pietro, presidente dell’Italia dei Valori e candidato in Emilia Romagna di Rivoluzione Civile, conclude con Piacenza il suo tour in Emilia Romagna. Arriva puntuale, una visita senza tanti fronzoli, semplice, diretta. Definisce Monti “un buon prete spretato, che ha pregato di giorno e ci ha fregati tutti di notte” e invita Bersani a stare attento. Ma chi è Di Pietro, cos’è Rivoluzione civile? “Siamo tutti coloro che, dentro al Parlamento e fuori – dice – vogliono essere una forza di centrosinistra. L’unico voto utile, oggi, è quello a Rivoluzione civile. Non ce l’ho con Bersani, ma è segretario di due partiti: dei cittadini delle Primarie, e questo è giusto, ma anche dei notabili che pensano solo alla poltrona”. Berlusconi promette di restituire l’Imu ai cittadini. E Di Pietro? “Io indubbiamente vorrei ridare agli italiani la dignità”, conclude.
Con lui, presenti i candidati piacentini di Rivoluzione Civile: per la Camera dei Deputati Stefano Zammatti, per il Senato Carmine Rotatore, Luigi Gazzola e Gabriele Cattivelli.

ESODATI AD ATTENDERE DI PIETRO – Un gruppo di esodati piacentini ha aspettato Antonio Di Pietro, leader Idv e candidato di Rivoluzione civile, all’ingresso dell’auditorium di Sant’Ilario. Cartello al collo con scritto “esodati” e tanta indignazione: “Qualcuno deve dare risposta al nostro problema, siamo decine e decine e nessuno ci considera. Abbiamo chiesto incontri a tutti i partiti, solo il Pdl non ha risposto al nostro appello”.

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