L’emozione dei piacentini dal Papa: “Non ti dimenticheremo mai”
27 Febbraio 2013 18:30
Roma – Il reportage dalla nostra inviata Nicoletta Marenghi – Emozione. È una sensazione profonda quella provata dai piacentini che hanno assistito all’udienza del Papa. Gli occhi sono ancora lucidi, “Ho pianto”, confessa una giovane pellegrina del gruppo di Piacenza, “Ci mancherà”, aggiunge un altro fedele, “Il Pontefice ha confermato anche oggi la sua umiltà”, aggiunge don Stefano Segalini. Il fotografo Mauro del Papa nel suo obiettivo ha catturato “tanta emozione” come ci riferisce commosso. Il vescovo Gianni Ambrosio:’È stato come un padre che saluta i propri figli, anch’io sono commosso’. I piacentini, normalmente restii alle telecamere, oggi non si sottraggono a un commento dedicato al loro Papa, quello che non vedranno più nelle vesti di Pontefice. Era una marea umana quella che ha assistito all’ultima apparizione pubblica di Benedetto XVI, a sedici giorni dalle dimissioni che hanno lasciato esterrefatto il mondo intero.
È un momento storico quello a cui hanno assistito duecentomila persone accorse a Roma per salutare quel Pontefice arrivato alla casa di Pietro il 19 aprile 2005 con la difficile missione di sostituire l’amatissimo Giovanni Paolo II. Evidentemente ci è riuscito: la piazza a due ore dall’inizio dell’udienza fissata per le 10.30 era già stracolma, tutti cercavano il posto migliore per vedere da vicino Benedetto XVI. E lui si è mostrato a tutti, a bordo della Papa mobile ha attraversato la piazza, ha salutato i suoi fedeli con gli occhi lucidi che si moltiplicavano e i cuori che battevano sempre più forte e all’unisono di fronte a un uomo che non ha avuto il timore di mostrare la propria debolezza fisica ed ha preferito lasciare la guida della Chiesa, “Ho pregato Dio perché mi facesse fare la scelta giusta per la Chiesa”, ha dichiarato il Pontefice nel suo discorso di commiato. “La Chiesa è un corpo vivo anche se molti parlano di declino”, ha aggiunto con vigore nonostante la voce fioca raccogliendo l’ovazione dei fedeli che più volte lo hanno interrotto a suon di applausi urlando “Benedetto, Benedetto”.
Papa Ratzinger ha voluto ringraziare proprio tutti e ha chiesto di pregare per lui. C’erano bambini festanti con i loro cappellini colorati, tanti giovani, quelli che gli hanno passato il testimone di Wojtyla nelle giornate mondiali della gioventù, gli adulti e tanti anziani. L’emozione si legge soprattutto nei loro volti, quando chiediamo “cosa ha provato?”, rispondono con la voce rotta dall’emozione: “Non sono abituato a parlare ma è stato un momento bellissimo, non lo dimenticherò mai”.
Mentre la stampa internazionale è impegnata a scandagliare i sacri segreti, la gente comune vuole solo abbracciare il suo Papa, quello che con la parola pronunciata ogni domenica per sette anni, ha saputo dare conforto in una fase delicata per tutte le generazioni. I piacentini, ospitati nell’ala destra di Piazza San Pietro, contraddistinti dal foulard verde della Diocesi di Piacenza Bobbio, hanno esposto con orgoglio lo striscione che racchiude un messaggio universale: “Le tue parole, la nostra luce per sempre. Piacenza ti abbraccia”. Da domani alle 20 la sede sarà vacante e Joseph Ratzinger si ritirerà in clausura. Nei primi dieci giorni di marzo si aprirà il Conclave e la storia ripartirà.
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