Dall’Afghanistan all’Italia, l’odissea di Zaican: “Ho visto gli amici morire”
23 Ottobre 2017 02:23
Ha conosciuto cosa significa vivere in pace soltanto all’età di 28 anni. Zaican è il nome di fantasia di un ragazzo afgano, scappato dalla terra in cui ha vissuto per 27 anni tra minacce, abusi e attentati. La sua attività di import ed export non piaceva ai talebani che hanno minacciato lui e la sua famiglia finché è stato costretto a fuggire. Il suo sogno era l’Italia, la vedeva in tv soprattutto attraverso il calcio: Pirlo e Totti i suoi preferiti. Zaican è partito dal nord dell’Afghanistan, ha attraversato il Pakistan e l’Iran in parte a piedi e in parte su un furgone con altre 18 persone. Niente cibo e niente acqua, così ha visto morire tre amici partiti con lui. Altre ventotto ore di cammino per raggiungere la Turchia poi la Bulgaria prima di incontrare una disavventura in Ungheria. Non aveva documenti e lo hanno trattenuto in prigione per 7 mesi dove è stato anche picchiato. Ripartito per l’Austria, Zaican è finalmente riuscito ad approdare in Italia nell’ottobre scorso dopo un’odissea durata otto mesi. La destinazione indicata per lui dal Ministero era Piacenza dove è entrato nel progetto di accoglienza di Asp. Oggi Zaican vive con quattro connazionali e un gambiano, quest’estate ha lavorato in agricoltura tra le raccolte di pomodoro, aglio e uva. Il suo sogno è portare qui moglie e figlia. Tornare in Afghanistan? “Sì tornerei al mio Paese se ci fosse la pace. Ma su questo non sono fiducioso, siamo sempre stati in guerra”.
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