Verri: “Non pensiamo alla vittoria ma a riprogettare la città”
16 Gennaio 2018 12:04
“Non dobbiamo pensare alla vittoria ma a realizzare comunque un progetto importante per Piacenza” – è quanto sottolineato dall’urbanista torinese Paolo Verri, che ha aiutato la città a presentarsi con le carte in regola alla selezione per contendersi il titolo di Capitale italiana della cultura 2020.
E anche se il primo ostacolo è stato superato, Piacenza infatti rientra nelle 10 città che hanno passato la prima “prova”, Verri chiede di “non cantare vittoria ma di concentrarsi sulla progettazione dei prossimi 10 anni”.
Intanto però Piacenza deve prepararsi per sbaragliare la concorrenza delle altre 9 città: Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Parma, Reggio Emilia e Treviso.
Le città della short list dovranno presentare il proprio progetto nel corso delle audizioni della Commissione presieduta da Stefano Baia Curioni, docente di economia della cultura, che si terranno a inizio febbraio. La città vincitrice potrà rappresentare per un anno un punto di riferimento culturale e turistico a livello nazionale attuando le proprie idee grazie a un contributo statale di 1 milione di euro.
Il titolo di Capitale italiana della Cultura 2020 sarà assegnato, come di consueto, nell’ambito di una cerimonia pubblica nella sede del ministero, a Roma, il prossimo 16 febbraio alla presenza del ministro Dario Franceschini.
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