Interruzioni di gravidanza in calo. Due medici su tre sono obiettori
24 Gennaio 2018 13:00
Calano le interruzioni di gravidanza nella provincia di Piacenza. Sono passate dalle 499 del 2015 alle 473 del 2016. I dati, gli ultimi disponibili, arrivano dalla Regione Emilia-Romagna che li raccoglie per conto di Istat.
Il numero di Iinterruzioni effettuate in regione nel 2016 è pari a 7.688 (-2% rispetto al 2015), di cui 6.791 a carico di donne residenti in Emilia-Romagna che costituiscono l’88,3% degli interventi eseguiti in regione. A livello regionale, tra le residenti, il 42,2% degli interventi è a carico di cittadine straniere.
Analizzando i dati in base all’Azienda sanitaria di residenza, la quota di donne con cittadinanza straniera risulta variare dal 37,5% per le residenti nell’Ausl di Ferrara al 50,3% dell’Ausl di Piacenza, in relazione alla diversa numerosità di donne immigrate nella popolazione.
Per quanto riguarda l’età: il 60,5% delle donne che ricorrono all’IVG nella provincia di Piacenza è compresa tra i 20-34 anni e il 31,2% sopra i 35 anni. Il luogo di certificazione si concentra nel consultorio con l’84,5% di richieste, seguito dal medico di fiducia(9,3%) e l’istituto di cura (5,7%).
Escludendo le IVG farmacologiche, gli interventi con tempo di attesa superiore a 14 giorni sono il 34,7% a livello regionale. L’indicatore, utilizzato anche nell’ambito del Sistema di valutazione regionale SIVER, risulta in peggioramento rispetto al 2015 (32,2%), sebbene il range fra le Aziende sia molto ampio (15,1% – 68,7%) e la crescita percentuale sia in realtà concentrata su poche Aziende (in particolare AUSL di Piacenza, Parma e Ferrara). A Piacenza si registrano le attese più lunghe, il 43% aspetta tra i 15 e 21 giorni.
Alta è l’incidenza di obiettori di coscienza nella nostra provincia: su 36 ginecologici se ne contano 24, su 46 anestesisti sono 26 gli obiettori.
La regione sta mettendo a punto interventi di educazione alla sessualità nelle scuole. E’ attivo anche un progetto di educazione socio-affettiva e sessuale rivolta ai preadolescenti in tutte le Aziende sanitarie della Regione, eccetto quella di Piacenza.
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