Chiusa la Maternità di Codogno, boom di nascite a Piacenza
02 Maggio 2018 05:00
Boom di nascite presso il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Piacenza. Complici il percorso di umanizzazione intrapreso da qualche anno e la chiusura del centro nascite di Codogno (dovuta a mancanza di personale), i parti hanno subìto una vera e propria impennata. Da gennaio 2018 ad oggi sono stati 560, una cinquantina in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Di questi: il 23% di donne ha richiesto l’epidurale, 6 parti sono avvenuti in acqua, 48 in posizioni alternative, 3 sono state le nascite gemellari, 12 le pre-cesarizzate che hanno partorito naturalmente. Ad aprile i parti cesarei hanno toccato il 29,05%. La maggior parte della nascite è avvenuta naturalmente e le femmine hanno superato i maschietti.
Si tratta di un incremento per noi significativo – ha spiegato con orgoglio la primaria Renza Bonini – in parte legato alla chiusura della maternità di Codogno che ci ha permesso di recuperare mobilità attiva dalla Lombardia. Ma sicuramente ha inciso anche il nostro lavoro di squadra tutto incentrato sul sostegno alle mamme e alle famiglie. L’umanizzazione del parto è il nostro obiettivo primario insieme a quello della sicurezza”.
E tra qualche settimana potrebbe esserci anche un’importante svolta presso il reparto: “Stiamo valutando, insieme agli anestesisti, – ha proseguito Bonini- la possibilità di far entrare i papà in sala parto durante i cesarei programmati. Vogliamo che gli uomini non si sentano esclusi da questa meravigliosa esperienza”.
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