I giovani sferzano il Pd: “Basta vendette e personalismi, noi non tradiremo”
23 Aprile 2013 15:48
In attesa della direzione provinciale di domani, i Giovani democratici sferzano il Partito democratico: “Stento a capire chi, nel momento in cui sarebbe bene già riflettere sulla rifondazione, continua ad alimentare quello spirito vendicativo che ha spezzato in mille pezzi il nostro gruppo dirigente”, afferma Davide Fausto Borrelli, segretario locale dei ragazzi del Pd, spiegando il significato degli striscioni di sostegno a Pierluigi Bersani appesi nella giornata di domenica all’esterno della sede del partito e sotto casa del segretario nazionale dimissionario. “Stento a capirlo – aggiunge – perché non sono queste le necessità del partito e perché non si può proseguire sulla stessa strada che ci ha condotto al fallimento. Non è possibile credere che si possa ripartire da quelle divisioni che hanno segnato la nostra condanna. Lasciamoci indietro le ambizioni personali, lasciamoci indietro gli antichi rancori e ricominciamo da chi pretende che il Pd non sia quello visto in questi giorni, da chi, come noi giovani, è stato e rimane una forza leale, mai doppiogiochista, che vuole il bene di questo partito perché, in primis, vuole il bene di questo Paese. Noi non bruceremo la tessera e non tradiremo il partito che noi stessi abbiamo costruito. Semmai cercheremo di trascinarlo fuori da questa secca in cui si è incagliato, senza l’irruenza di chi si proclama salvatore della patria, ma con la consapevolezza di chi indirizza il proprio impegno verso un’unica direzione: restituire credibilità a questo partito”.
Al coro si uniscono anche le voci di Benedetta Maini (piacentina, vicesegretario nazionale dei Giovani democratici) e Andrea Ziliani, del circolo di Gossolengo: “Noi giovani vogliamo essere i protagonisti di questa rinascita, vogliamo dare il nostro contributo al riscatto di un partito e di una generazione; noi siamo per spirito innovatori, riformatori, capaci di grandi sogni e di grandi progetti, siamo ambiziosi e con tanta voglia di fare! Viviamo in un Paese in cui la gerontocrazia è una piaga sociale mentre coloro che dovrebbero essere considerati una risorsa importante, vengono messi in un angolo. L’attuale classe dirigente non ci considera all’altezza, convinta che la loro navigata esperienza sia il solo strumento per uscire dalla crisi. Come si può essere talmente ciechi da non vedere e non sentire la voglia di cambiamento che si respira nelle città, nei paesi, nelle piazze?”. Quattro i temi su cui puntano per la rinascita: lavoro, meritocrazia, politica e entusiasmo. “Non è vero che ai ragazzi non interessa la politica – concludono – e non è vero che la maggior parte di noi è affetta da qualunquismo, è sicuramente vero che facciamo fatica a sentirci rappresentati esclusivamente da persone che hanno l’età dei nostri genitori o dei nostri nonni e che parlano perennemente in politichese. Non abbiamo bisogno di “vaffa” o di Ruby per avvicinarci alla politica, abbiamo semplicemente bisogno, come diceva il grande Sandro Pertini, di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo”.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE