Tasse non pagate, il Comune batte cassa: boom di invio di avvisi di giacenza e cartelle esattoriali
03 Agosto 2018 10:22
Il Comune di Piacenza batte cassa. Con l’invio di avvisi di giacenza relativi ad accertamenti o, nel peggiore dei casi, a cartelle esattoriali, l’amministrazione di palazzo Mercanti reclama la riscossione di gabelle non pagate in passato – vuoi per distrazione, dolo o negligenza.
Che sia l’Imu o la Tasi, la Tares o la Tari, la Cosap o qualche multa per infrazione al codice della strada, la società Ica, specializzata nella riscossione, ha ricevuto l’incarico di recuperare i crediti vantati per entrate tributarie ed extratributarie.
L’assessore al bilancio Paolo Passoni spiega che la filosofia che anima questo pressing è improntata all’equità sociale: “Le regole sono uguali per tutti e tutti hanno il dovere di pagare. E’ vero che negli ultimi tempi c’è stata un’accelerazione. Anche perché si tratta di somme non irrilevanti”.
Nei primi cinque mesi dell’anno sono stati emessi dal Comune 737 avvisi di accertamento Imu/Tasi per complessivi 3.483.177 euro; sulla Tares e la Tari, sempre nei primi cinque mesi del 2018, sono stati emessi avvisi di accertamento relativi alla tassa rifiuti per complessivi 525.135 euro; e inviati in riscossione coattiva 9800 posizioni per un totale di 4.447.000 euro. Per le multe siamo a 1,5 milioni di accertato che andrà recuperato.
Per un totale di circa 10 milioni di euro.
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