Rubati 10 serbatoi dei motoscafi, il presidente Bionda: “Scarsa vigilanza e vegetazione incolta”
22 Agosto 2018 04:18
“Non si sa con esattezza da dove siano entrati: o dalla recinzione soprastante o per via fluviale, su di una barca. Quel che è certo è che anche se fosse passato qualcuno, a causa della vegetazione così incolta, senza dubbio non sarebbe riuscito a scorgere niente“.
Sono decise le parole di Tullio Bionda, presidente dell’associazione Map (Motonautica Piacentina) che come base ha proprio questa porzione di lungofiume, nel mirino dei soliti ignoti che nella notte tra domenica 19 e lunedì 20 agosto hanno trafugato, dai motoscafi ormeggiati al molo (di proprietà dei soci), una decina di serbatoi contenenti carburante.
Una folta vegetazione, che impedisce di individuare eventuali malintenzionati o addirittura malviventi che si avventurano sul pontile, e soprattutto scarsa (se non nulla) vigilanza. La zona del LungoPo dove sorge la Map è “quasi totalmente lasciata in balia di sé stessa: una situazione di degrado e incuria che può favorire, come in questo caso, colpi notturni da parte dei ladri”.
Oltre ai serbatoi, quasi tutti pieni di benzina, sono stati rubati anche diversi remi e varie canne da pesca, più altro materiale presente a bordo. “Non è tanto il danno economico a preoccuparci – assicura il presidente – quanto la scarsa vigilanza della zona. Se di notte possono avvenire questi furti, infatti, durante il giorno sono numerose le persone che, entrando anche negli spazi riservati, bivaccano, fanno grigliate e rovinano le panchine, il cui legno viene addirittura utilizzato come combustibile per accendere fuochi improvvisati e spesso incustoditi. Si cade nelle ripetitività – conclude Bionda allargando le braccia – ma qualche controllo in più, anche se sicuramente non risolverebbe l’intera questione, non nuocerebbe di certo”.
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