Piacenza, pil cresce dell’1,3%. Bonomi: “Ma non fate squadra”
26 Ottobre 2018 18:07
A Piacenza la ripresa economica è più lenta di quanto non accada nel resto dell’Emilia-Romagna. Ma l’uscita dal tunnel si intravede, porta il “marchio” della grande industria manifatturiera e metalmeccanica, e soprattutto della logistica. Nel settore trova lavoro il 15 per cento degli occupati e qui hanno sede i centri per la movimentazione merci di player internazionali come Amazon e Ikea. Una collocazione “naturale” se si pensa che Piacenza conta ben sette caselli autostradali. A questa vocazione si affianca quella agroalimentare: il piacentino è il solo distretto amministrativo europeo a vantare tre specialità: la coppa, la pancetta e il salame.
Di questo parla l’indagine condotta dall’istituto di ricerca Aaster, incaricato da Conad di realizzare uno studio sulla comunità del territorio. Il lavoro è stato presentato nel corso del dibattito “Piacenza, persone, comunità e valori” che si è tenuto nella Sala dei Teatini, evento che si inserisce nell’ambito dell’iniziativa Conad “Il Grande Viaggio Insieme”.
Da qui sono emersi alcuni numeri che più di altri disegnano la conformazione della città. Come 2022, l’anno in cui il Pil della città tornerà ai livelli pre-crisi. Quest’anno l’incremento del Pil provinciale dovrebbe attestarsi attorno all’1,3%, mentre il 3,7% è la crescita dell’occupazione determinata dalle imprese della provincia nel periodo giugno 2017 – giugno 2018, appena sopra la media nazionale. A trainare la ripresa è il comparto logistico, cresciuto nell’ultimo anno attorno al 7 %. Il 15% è invece la quota di addetti nel comune di Piacenza che opera nella logistica, il più elevato tra le 40 città sopra i 50mila abitanti collocate dell’area Piemonte-Lombardia-Emilia-Romagna-Veneto. La ricchezza è distribuita sul territorio in maniera uniforme: se 25mila euro è il reddito medio per contribuente, valore a metà della graduatoria dei 40 comuni, oltre un terzo dei piacentini dichiara meno di 15mila euro, e ogni 100 percettori di reddito basso ve ne sono 20 che dichiarano oltre 75mila euro.
Il sociologo Aldo Bonomi direttore del Consorzio Aaster che ha realizzato la ricerca spiega che: “Piacenza ha tante peculiarità e potrebbe fare molto di più ma non c’è la volontà di creare una squadra e di unire la forze”.
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