Cicatrici nell’anima che rendono ancor più belle e forti le “modelle” Amop

04 Marzo 2019 04:25

Elisabetta Porcari ha scoperto il tumore un anno e mezzo fa: “La malattia distrugge il corpo e la mente. Si finisce per non riconoscere il proprio viso allo specchio, combattendo contro qualcosa che forse è più potente”. Maria Luisa Chiesa dovrà ricominciare le cure contro il cancro a breve: “Non siamo sole, dobbiamo restare unite e farci coraggio”. Ieri pomeriggio, insieme ad altre trenta donne con la stessa cicatrice nell’anima, hanno sfilato nella splendida cornice del collegio Alberoni per sottolineare che la malattia si sconfigge anche con la bellezza, la forza di essere donne e la voglia di prendersi cura della propria immagine. E che un tumore non può corrodere la femminilità più sana.

L’evento “La sfilata delle donne vince la malattia” – giunto alla quinta edizione – è stato promosso dall’associazione Amop e dal reparto di oncologia di Piacenza, con la collaborazione fondamentale di Graziella Trecordi, titolare del negozio “Sant’Antonino 34 Vintage”.

“Si tratta di vestiti d’epoca: strappati, ricuciti e recuperati. Un po’ come le donne protagoniste – fa notare Trecordi -, che riescono a rivivere nonostante le ferite impresse sul corpo e nell’anima”.

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