Il generale Graziano incontra gli alpini della “Albatros” 20 anni dopo

11 Maggio 2013 15:13

Ritrovarsi dopo venti anni. E’ successo all’arena Daturi dove il generale Claudio Graziano, Capo di stato maggiore dell’Esercito, ha incontrato gli ex militari che nel 1993 parteciparono alla missione di pace Albatros in Mozambico, l’unica degli alpini di leva. Il generale Graziano allora guidava il battaglione Susa. “Passa il tempo ma rimaniamo giovani, ho avuto l’onore di aver comandato soldati in Mozambico, Libano e Afghanistan e posso dire che oggi i soldati italiani, donne e uomini, hanno efficienza pari o superiore alle altre forze armate, hanno fermezza e interpretano il sentimento di aiuto tipico dei soldati italiani”. Notevole il contributo del corpo degli alpini, così come il tributo di sangue versato nella missione in Afghanistan (al momento è presente la Brigata Julia) che sta vivendo la delicata fase di transizione, momento più importante perché la responsabilità passano dalle forze Isaf a quelle afghane. “E momento chiave della missione di pace. Sono ottimista perché gli afgani stanno facendo bene, sei anni fa erano un esercito agli albori, oggi hanno fatto importanti miglioramenti, certamente hanno bisogno del supporto internazionale perché da solo l’Afghanistan non ce la può fare” L’età dell’esercito sta aumentando e la spending review sta riducendo le risorse per le Forze Armate, come fare per mantenere un esercito efficiente? “E’ vero, l’esercito sta invecchiando, è importante mantenere sempre la forza fisica e non bisogna mai interrompere i reclutamenti di giovani. Penso che se andrà in porto il decreto di trasformazione delle forze Armate riusciremo a mantenere un esercito efficiente”. A proposito dell’adunata di Piacenza: “A Piacenza ho trovato un’ottima accoglienza, anche se è una città di pianura ma è vicino alle montagne ed ha mostrato molto affetto nei confronti degli alpini. Mi pare che la risposta sia molto attenta e che abbia compreso i valori di solidarietà, amicizia e ottimismo”.

© Copyright 2024 Editoriale Libertà