Dieci anni fa crollò il ponte sul fiume Po: feriti e danni enormi, ma nessun colpevole

30 Aprile 2019 04:31

Dieci anni fa, il 30 aprile 2009, la città di Piacenza e tutta la nostra provincia vissero una delle pagine più difficili della storia recente: il crollo di una campata del ponte sul fiume Po che, lungo la via Emilia, univa e unisce Lombardia ed Emilia Romagna.

A metà mattinata, il viadotto cedette, inghiottendo le auto che stavano passando in quel momento: non ci furono morti, ma tre feriti gravi. Per mesi la viabilità fu difficoltosa e ne risentì pesantemente l’economia, tanto piacentina, quanto lodigiana.

Una disgrazia senza colpevoli: nel gennaio 2015, infatti, i cinque imputati (tutti dirigenti della società concessionaria Anas) vennero assolti. “Il fatto non sussiste”, sentenziò il giudice. Secondo le accuse il cedimento fu causato da scarsa manutenzione e incuria, mentre le difese lo attribuirono all’azione della forte piena del fiume di quei giorni, che a loro avviso aveva mosso alcuni dei piloni che sorreggevano la campata.

 

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