Il Consiglio di Stato respinge il ricorso del Centro Islamico: immobile “non idoneo al culto”
16 Luglio 2019 15:56
Rimane pienamente in vigore l’ordinanza del Comune di Piacenza del maggio 2018 che inibisce l’utilizzo degli immobili di via Mascaretti 7 quale luogo di culto, in violazione sia della destinazione urbanistica che d’uso del locale. Dopo il non accoglimento della sospensiva dello scorso marzo da parte del Tar di Parma, il Consiglio di Stato ha respinto l’appello proposto dal Centro Culturale Islamico.
“E’ un’ulteriore conferma della liceità e della bontà della decisione assunta con l’ordinanza dello scorso anno, su cui in realtà non nutrivamo alcun dubbio – commentano il sindaco Patrizia Barbieri e l’assessore alla sicurezza, Luca Zandonella –. L’immobile di Via Mascaretti, infatti, era utilizzato da anni in modo difforme dalla sua destinazione d’uso e, a fronte anche di una mancata disponibilità alla collaborazione, si è reso necessario intervenire, ingiungendo l’immediata cessazione quale luogo di culto e il ripristino della legalità e della correttezza, elementi imprescindibili per la civile convivenza in una comunità”.
Nell’ordinanza del Comune, datata 15 maggio 2018, veniva ripercorso l’iter che da anni aveva evidenziato, attraverso accertamenti amministrativi e segnalazioni, che l’edificio sito in Via Mascaretti (accatastato come “magazzino”) veniva utilizzato quale sede di culto da parte del Centro Culturale Islamico, a cui si addebitava altresì una “mancata collaborazione fattiva e concreta per la ricerca di una soluzione alternativa”. Contro la decisione del Comune di imporre l’immediata cessazione dell’utilizzo dell’immobile quale luogo di culto, Mohame Shemis, a nome del Centro Culturale Islamico, aveva proposto ricorso al Tar di Parma, chiedendo una sospensiva dell’atto. Nonostante il pronunciamento a favore del Comune di Piacenza, il Centro Islamico proseguiva l’utilizzo improprio dell’immobile e proponeva ricorso al Consiglio di Stato, che ha oggi confermato la decisione favorevole al Comune di Piacenza, riaffermando l’inibizione a svolgere attività di preghiera. Una decisione, come ricordato anche in corso di dibattimento, che ricalca quella assunta pochi giorni fa dal Consiglio di Stato anche nei confronti del Centro Islamico di Casalpusterlengo.
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