Torna a galla la questione Raffalda. “La Piacenza Pallanuoto giocherà a Cremona”

21 Luglio 2019 05:00

La vittoria dei playoff, che ha permesso all’Everest Piacenza Pallanuoto 2018 di conquistare la Serie B, è già in archivio: in casa piacentina è infatti tempo di pianificare il futuro. Le ambizioni sono tante, dal consolidamento nella serie cadetta alla nascita di una squadra femminile, anche se sotto i riflettori non può che finire la spinosa questione piscina, con la Raffalda che (come ormai noto) per motivi strutturali non è idonea a disputare la categoria.

È da tempo, minimo 15 anni, che si parla dei parecchi problemi della piscina Raffalda. Per questo, nel 2009, il Comune decise di costruire un nuovo impianto nella zona della Madonnina. Un progetto fortemente voluto dalla amministrazione guidata dall’ex sindaco Roberto Reggi, che nell’aprile 2012 aveva addirittura posato la prima pietra per il nuovo impianto. Nel corso degli anni, però, l’iter si è arenato. A questo punto si decise di puntare sul Polisportivo. Nei piani c’era la costruzione di una nuova vasca da 33 metri per 25, comprendente anche una vigorosa ristrutturazione della piscina Raffalda (che sarebbe stata convertita a palestra). Una pratica, quella della nuova piscina, che è stata però definitivamente sospesa dalla giunta Barbieri, non convinta della bontà del piano lasciato in eredità dalla vecchia amministrazione.

“Il risultato – ha affermato sconsolato il presidente dell’Everest Piacenza Pallanuoto 2018 Roberto Gatti – è che noi, con la prima squadra, siamo costretti a disputare il prossimo campionato di Serie B in un’altra città, probabilmente Cremona o Lodi, per mancanza di un impianto regolamentare a Piacenza. Questo determinerà un inevitabile innalzamento delle spese e, fatto ancor più rilevante, la difficoltà di riempire l’impianto di casa con il folto pubblico che ci segue sempre con tanta partecipazione”.

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