Allarme smog, Arpae spiega: “Non applicabili i blocchi emergenziali”
10 Gennaio 2020 03:59
La qualità dell’aria a Piacenza è pessima ormai da due settimane, anche se negli due ultimi giorni le polveri fini sono rimaste sotto il livello di allarme.
Dal 28 dicembre all’8 gennaio, in nove giorni su 12 le Pm10 hanno superato la soglia limite di 50 microgrammi per metro cubo. Nonostante ciò, non sono mai scattati i blocchi previsti dal protocollo regionale “Liberiamo l’aria”.
“Noi applichiamo ciò che è scritto nello stesso protocollo – spiega Vanes Poluzzi, responsabile della qualità dell’aria di Arpae Emilia Romagna – e le misure emergenziali entrano in vigore quando viene superato il limite di Pm10 nei tre giorni precedenti a quello di controllo (il lunedì e il giovedì) e se le previsioni per il giorno di controllo e per quello successivo confermano il superamento della soglia di legge per il Pm10. In questo periodo, per una serie di ragioni, questi fattori non si sono mai verificati”.
Un tema che resta di grande attualità, anche alla luce del fatto che le previsioni indicano nei prossimi giorni un peggioramento della qualità dell’aria nella nostra provincia: “L’alta pressione porta belle giornate – commenta Poluzzi – ma anche un ristagno dell’aria: niente pioggia, vento assente e ricambio minimo. Forse nella vostra zona la nebbia potrebbe aiutare, ma siamo di fronte a una situazione ormai nota da qualche anno e che purtroppo ci potevamo aspettare”.
Le misure emergenziali (stop ai diesel fino all’Euro 4, abbassamento dei riscaldamenti domestici e altro) “faticano” a scattare, qualcuno ha anche messo in dubbio la loro efficacia in una situazione così difficile. “E’ ovvio che più si limitano le emissioni e meglio è per la qualità dell’aria – conclude l’esperto di Arpae – sia per gli effetti diretti, sia per quelli secondari. Per il momento vanno seguite le linee guida indicate nel protocollo regionale, se saranno modificate ovviamente ci adegueremo”.
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